Biblioteca universitaria - Sassari
La B. nasce con il lascito che Alessio Fontana, funzionario della cancelleria imperiale di Carlo V, destinò nel 1558 alla fondazione di un Collegio gesuitico. La collezione di opere antiche si è notevolmente arricchita quando, a seguito delle disposizioni legislative del 1855 e del 1866 relative alla Soppressione delle Corporazioni religiose, sono confluiti i patrimoni librari dei monasteri sassaresi e della provincia. Insieme ai libri è stato versato dalle Corporazioni anche un consistente ed interessante fondo documentario relativo all'attività e alla storia delle congregazioni monastiche del territorio. I codici più importanti posseduti dalla Biblioteca, oltre al Condaghe di San Pietro in Silki, sono gli Statuti di Castel Genovese, una Bibbia membranacea, manoscritti di Domenico Alberto Azuni, di Grazia Deledda e di Salvatore Farina. Un pezzo pregiato della collezione di manoscritti è una carta nautica pergamenacea del 16. secolo. Illustra il bacino del Mediterraneo ed è variamente illustrata con mostri marini e simboli delle città. Questo manoscritto era stato utilizzato come copertina di un'opera molto più recente e fu scoperto durante il restauro dell'opera che ricopriva. Lo stesso destino era toccato ad un raro manoscritto in ebraico della fine del 15. secolo. Si tratta di un contratto di matrimonio avvenuto in Alghero e costituisce una rara fonte per gli studi sugli ebrei in Sardegna. Il materiale cartografico posseduto consta di circa un centinaio di carte geografiche della Sardegna stampate dal 15. al 19. secolo. Si deve alla legge sul deposito obbligatorio il possesso di numerose stampe ed incisioni di illustri pittori sardi come Giuseppe Biasi, Mario Delitala e Stanis Dessy. Particolarmente interessanti i fondi donati rispettivamente dall'avvocato Carlo Bruno Manunta e dal medico Giuseppe Devilla. Tra le ultime donazioni quelle dell’Ing. Raffaele Oggiano (vedi collezione) e la donazione Salvator Ruju (pseud. Agniru Canu) con tutti gli scritti, anche inediti e la corrispondenza. La B. consta di circa 350.000 volumi (74 incunaboli, 3.500 cinquecentine).oltre a 4.600 opere del 17. e 3.300 del 18. secolo; dal 2014 si è trasferita nei nuovi locali, dello stabile monumentale Ex Ospedale Civile.