Biblioteca universitaria - Pavia

Salone Teresiano dell’architetto Giuseppe Piermarini
V. Rosa, Mappamondo in legno. 1793
Portolano. Carta nautica del Mediterraneo. 1553
Busto marmoreo di Joseph Frank

La nascita della Biblioteca universitaria si colloca nel quadro della radicale riforma dell'Università voluta da Maria Teresa d'Austria a partire dalla seconda metà del Settecento. Solo dal 1778 la Biblioteca ha trovato sede nel Palazzo Centrale dell'Università occupando dapprima il Salone Teresiano cui si sono via via aggiunti gli spazi necessari all'accrescimento delle raccolte e all'ampliamento dei servizi. Il patrimonio bibliografico, che si è inizialmente formato con i volumi doppi delle biblioteche di Brera e di Vienna, con lasciti importanti e con scambi, si è  arricchito successivamente con l'acquisto di intere biblioteche e di fondi librari. Un discreto gettito è arrivato a partire dal 1802 con i volumi destinati alla biblioteca per diritto di stampa. Dal 1989 la Biblioteca universitaria, convenzionandosi con l'Università, ha potuto informatizzare con SBN alcuni servizi (acquisti, catalogazione, prestito, informazioni bibliografiche) e da allora è sempre stata partecipe all'applicazione di nuove tecnologie. Da qualche anno sono state installate diverse stazioni di lavoro a disposizione dell'utenza per ricerche, anche assistite, in internet e nelle numerose banche dati on-line e su CD-ROM. Con il sorgere delle numerose biblioteche di istituto, di dipartimento e di facoltà con compiti di aggiornamento specialistico, la Biblioteca ha assunto il compito di documentare le varie discipline attraverso l'acquisto delle grandi opere di consultazione e i più significativi repertori bibliografici. La Biblioteca ha una dotazione di 497.077 opere a stampa; 6.102 periodici; 582 manoscritti del fondo Aldini, 821 del fondo Ticinesi, 13.220 circa del fondo Autografi, 1.153 del fondo Pergamene; 691 incunaboli; 7.000 cinquecentine; 8.240 gride; oltre 4.000 incisioni; circa 1.300 carte geografiche; 11.021 microfilm; 892 CD-ROM.

 

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