![]() ![]() ![]() |
![]() L’influenza di Dante in Ariosto, come quella di Petrarca, rappresenta la mediazione moderna dei modelli classici che opera in regime di compresenza tra antico e moderno. Spesso si assiste nel Furioso a prelievi citazionali o a calchi latini rielaborati da Dante, che fornisce le ‘nuove parole’ con cui esprimere similitudini, dittologie o immagini di invenzione classica. E’ il caso di Furioso, VII, 29,1-3: ‘Non così strettamente edera preme / pianta ove intorno abbarbicata s’abbia, / come…’ che rinvia alla fonte oraziana contenuta in Epodi, XV, 5-6: ‘Artius atque hedera procera adstringitur ilex, / lentis adhaerens bracchiis’, con il ricorso alla mediazione di Dante: ‘Ellera abbarbicata mai non fue / ad arbor sì, come…’(Inferno, XXV, 58-59). Esistono casi di mediazione multipla tra fonti antiche, rivisitate attraverso Dante. E’ il caso di Furioso, X, 103: “Come d’alto venendo aquila suole, / ch’errar fra l’erbe visto abbia la biscia, / o che stia sopra un nudo sasso al sole, / dove le spoglie d’oro abbella e liscia; / non assalir da quel lato la vuole / onde la velenosa e soffia e striscia, / ma da tergo la adugna, e batte i vanni, / acciò non se le volga e non la azzanni”, che risale a Virgilio: ‘Utque volans alte raptum cum fulva draconem / fert aquila implicuitque pedes atque unguibus haesit, / saucius at serpens sinuosa volumina versat / arrectisque horret squamis et sibilat ore / arduus insurgens; illa haud minus urguet obunco / luctantem rostro, simul verberat alis’ (Eneide, XI, 751-756), e ad Ovidio: ‘Utque Iovis, vacuo vidit in arvo / praebentem Phoebo liventia terga draconem, / occupat aversum, neu saeva retorqueat ora, / squamigeris avidos figit cervicibus ungues’ (Metamorfosi, IV, 714-717), con la mediazione di Dante: ‘[…] era una biscia/ Tra l’erba e’ fior venia la striscia, / volgendo ad ora ad or la testa, e ‘l dosso / leccando come bestia che si liscia’ (Purgatorio, VIII, 98-102). Gustave Dorè, Ritratto di Dante, disegno |
![]() |