titolo Ludovico Ariosto

Il Fiore

Il Fiore, testimoniato solo dal manoscritto, adespoto e anepigrafo, H 438 della Biblioteca di Medicina di Montpellier e il cui titolo fu convenzionalmente assegnato dal suo primo editore, Ferdinand Castets, consta di una corona di 232 sonetti, databili probabilmente attorno al 1286-1287, che parafrasano, sensibilmente riducendoli, gli oltre ventimila versi del Roman de la Rose. La trama ripropone i fondamentali nuclei narrativi del modello, ricorrendo alle medesime personificazioni allegoriche: Amante, ferito dalle frecce di Amore, benché dissuaso da Ragione, tenta di cogliere il Fiore posseduto da Bellaccoglienza; in questa conquista è ostacolato da Schifo, Castità, Gelosia, Malabocca, ecc., ma trova validi aiutanti nelle virtù cortesi, in Falsembiante, personificazione dell’ipocrisia, e negli accorti consigli di Amico, cui corrispondono le spregiudicate astuzie suggerite a Bellaccoglienza dalla Vecchia; il castello in cui è rinchiusa Bellaccoglienza è, grazie a questi aiuti, espugnato e Amante può così impossessarsi del Fiore e, fuor d’allegoria, soddisfare il proprio desiderio sessuale. Rispetto alla fonte paiono dunque drasticamente ridimensionate le analitiche descrizioni di Guillaume de Lorris e le ampie digressioni dottrinarie di Jean de Meung, mentre sono riproposti e ampliati gli spunti comici e di polemica anticlericale. La fisionomia formale del Fiore si caratterizza per la presenza di un lessico marcato in senso plebeo, con numerosi gallicismi in funzione caricaturale, e per l’insistito ricorso a procedimenti discorsivi tipici del registro comico-realistico. L’attribuzione all’Alighieri, suggerita dal fatto che in due circostanze l’autore si qualifica come Durante (nome di cui Dante è una forma abbreviata), è stata autorevolmente riproposta, fin dal 1965, da Contini sulla base di fitte corrispondenze stilistiche, lessicali e finanche fonico-ritmiche tra i versi del Fiore e quelli delle Rime e della Commedia, sintomo di una memoria profonda, che agisce al di sotto della soglia stessa della coscienza.


La fede battesimale dell’Ariosto, da M. Catalano, Vita di Ludovico Ariosto ricostruita su nuovi documenti, vol. I, Genève, L. Olschki, 1930-1931, p. 39

Una pagina del manoscritto del Fiore.

Montpellier, Bibliothèque Interuniversitaire, Section Médicine, H 438, c. 136r.

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