titolo Ludovico Ariosto

Passione

L’interesse che per Leopardi rivestiva la speculazione sulle “passioni” è testimoniato, oltre che dalla vastità dei riferimenti ad esse nelle sue opere, anche dal fatto che proprio ad un Trattato delle passioni, qualità umane ec. sia dedicata una delle “Polizzine non richiamate nell’Indice”, indicizzazioni “tematiche” dello Zibaldone redatte probabilmente in vista di trattati che Leopardi progettò ma poi non riuscì a comporre (le altre sono dedicate a Della natura degli uomini e delle cose, Manuale di filosofia pratica, Teorica delle arti, lettere ec. Parte speculativa e Parte pratica, storica ec., Lingue, Volgare latino e Memorie della mia vita).

Importanti sono le connessioni con i concetti di ragione e antichità:

Ogni volta che l’uomo è occupato da qualche passion forte, è incapace di pensare ad altro” [97-8] – il popolo è composto di individui mossi da passioni basse, però per conquistarlo sono necessarie passioni “generali”: “amabilità, virtù, coraggio” [120-1] – la passione è necessaria per la poesia [285-7] – “in un corpo debole non ha forza nessuna passione” [152] – osservazioni sulle passioni di Montesquieu, Byron, Mme de Lambert, Rousseau [198, 269, 223-4, 653-4, 650-1, 4474] – nell’uomo naturale le passioni sono in superficie, in quello di “mezza natura” nel profondo, e lo tormentano, in quello moderno riemergono [266-8] – la passione è più forte della ragione, per cui bisognerebbe mutare quest’ultima in passione, e non viceversa, come sostenuto dai filosofi moderni [293-4] – vengono considerate somme le arti e le opere che più esprimono le passioni [2361-2] – tutte le passioni nell’antichità erano più forti, ma non la gioia: perché oggi essa è più rara [2434-6] – la passione consente anche all’uomo qualunque di scoprire cose straordinarie [3269-71] – la passione giova all’intelletto oltre che all’immaginazione; tranne quando non li ottenebra entrambi [3553].


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