L’elogio di Goethe
La pubblicazione del Carmagnola suscitò un notevole interesse, non solo negli ambienti letterari italiani, ma anche in Europa. Fu una grande gioia per Manzoni ricevere l’elogio di Goethe (1749-1832) che, sulla rivista Ueber Kunst und Alterthum, aveva ampiamente lodato la tragedia e il genio poetico dello scrittore milanese. L’ammirazione di Goethe ebbe modo di manifestarsi cospicuamente anche in seguito, con la pubblicazione, da lui stesso curata e prefata, delle Opere poetiche manzoniane presso l’editore Frommann di Jena. Il 18 giugno del 1827 Goethe ne inviò al Manzoni una copia con dedica autografa, ricambiando il dono dei Promessi Sposi. Il giudizio goethiano sul romanzo fu complessivamente molto positivo; esso infatti secondo quanto Goethe dichiarava all’Eckermann- superava tutti gli altri testi di quel genere (“Tutto quel che sa d’animo, tutto quel che vien dal cuore del poeta vi è perfetto: e in tutto quel che è esteriore, come descrizioni e siffatte cose, non la cede d’un punto”). In quel giudizio, peraltro, persisteva una piccola ombra, che riguardava l’eccessivo scrupolo storiografico che appesantiva il terzo tomo a danno dell’invenzione poetica, vero pregio del romanzo. Proprio quell’“ombra” avrebbe causato l’estenuante e tormentosa riflessione manzoniana intorno ai rapporti fra Storia e invenzione e avrebbe avviato lo scrittore al “silenzio” della creazione letteraria. I rapporti fra Goethe e Manzoni rappresentano un momento assai significativo dello scambio fra il gruppo romantico milanese e l’ambiente culturale di Weimar. Quei rapporti, non affidati a un carteggio diretto, erano mediati dall’intelligente iniziativa di due rispettivi amici, il milanese Gaetano Cattaneo (uno dei validi partecipanti al lavoro d’équipe del romanzo manzoniano) e il francofortese Enrico Mylius. Quest’ultimo, commerciante e banchiere, ricco di interessi artistici e letterari, frequentava la corte ducale di Weimar e intratteneva rapporti con Herder, Wieland, Goethe; a Milano frequentava i circoli romantici e attraverso il Cattaneo conobbe Manzoni, del quale divenne estimatore e divulgatore dell’opera in Germania.

Frontespizio del volume di opere manzoniane curato da Goethe, in Immagini della vita e dei tempi di Alessandro Manzoni, raccolte e illustrate da Marino Parenti, Firenze, Sansoni, 1973, p. 126.

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