Messinese di nascita, Tommaso conobbe Petrarca all'università di
Bologna, dove i due si trovavano insieme a studiare, e morì prematuramente nel 1341 dopo aver fatto ritorno alla sua città natale. La loro deve essere stata un'amicizia breve ma intensa, a giudicare dal tono commosso con cui Tommaso viene compianto nel
Trionfo di Amore: "O fugace dolcezza! o viver lasso! / Chi mi tolse sì tosto dinanzi, / senza 'l qual non sapea movere un passo?" (IV 61-63).
A Tommaso sono indirizzate nove delle
Familiares; si tratta però molto probabilmente di esercitazioni fittizie, che Petrarca compose in funzione della raccolta epistolare. Altre due lettere appaiono scritte ai fratelli di Tommaso, Pellegrino e Giacomo, per lamentarne la morte; la prima di esse (
Familiares IV 10) contiene un epitaffio in latino destinato alla sua tomba.
A nome di Tommaso circola il sonetto
Messer Francesco, sì come ognun dice, al quale Petrarca avrebbe risposto con
Il mio disire ha sì ferma radice; ma anche in questo caso si tratterà di false attribuzioni.