titolo Ludovico Ariosto

Da Sorrento a Torino

Fuggito da Ferrara a fine luglio del 1577, il Tasso prima passò per Bologna dove ebbe un colloquio con l’Inquisitore della città, poi si diresse a Sorrento, presentandosi travestito da pastore a casa della sorella Cornelia, in un episodio narrato dal Manso e divenuto leggendario. A Sorrento si fermò alcuni mesi, poi passò nuovamente a Roma, in casa di Giulio Masetti, ambasciatore estense: rassicurato sulla buona disposizione del duca, tornò a Ferrara nella primavera del 1578, ma vi rimase poche settimane, quindi riprese il suo girovagare: raggiunse Mantova, poi Padova e Venezia, quindi Pesaro e Urbino, in settembre giunse a Torino, dove venne accolto dal marchese Filippo d’Este, cugino di Alfonso II. A questo soggiorno torinese pertiene l’inizio del Forno overo de la nobiltà e soprattutto rinvia l’ambientazione di uno dei dialoghi più belli e ariosi, il Padre di famiglia, uno dei primi composti quasi come ristoro, elegante e dotto, da una condizione di amarezza e insoddisfazione. Nelle prime settimane del 1579, non tranquillo neppure nella sistemazione torinese, e come calamitato dalla corte estense, Tasso fece ritorno a Ferrara: l’occasione era il nuovo matrimonio del duca, il terzo, con Margherita Gonzaga.


La fede battesimale dell’Ariosto, da M. Catalano, Vita di Ludovico Ariosto ricostruita su nuovi documenti, vol. I, Genève, L. Olschki, 1930-1931, p. 39

J.L. Ducis, Il Tasso a Sorrento in visita alla sorella Cornelia, Arenenberg, Napoleon museum

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