titolo Ludovico Ariosto

Allegoria della Gerusalemme liberata

«Io, per confessare a Vostra Signoria Illustrissima ingenuamente il vero, quando cominciai il mio poema non ebbi pensiero alcuno d’allegoria, parendomi soverchia e vana fatica»: così il Tasso scriveva il 15 giugno 1576 a Scipione Gonzaga, dichiarando a tutte lettere una composizione della Gerusalemme avvenuta senza alcuna intenzione allegorica (T. Tasso, Lettere poetiche, a cura di C. Molinari, Parma, Guanda, Fondazione Pietro Bembo, 1995, 456). La necessità di una difesa per i versi del poema, a fronte dei sospetti e delle critiche che giungevano soprattutto da Silvio Antoniano, spinsero il Tasso a stendere il testo dell’Allegoria del poema nella primavera del 1576. Inviandola a Scipione Gonzaga il Tasso commentava:

Lessi già tutte l’opere di Platone e [...] questo so bene, che la dottrina morale della quale io mi son servito nell’allegoria è tutta sua; ma in guisa è sua ch’insieme è d’Aristotele: et io mi sono sforzato d’accoppiare l’uno e l’altro vero, in modo che ne riesca consonanza fra le opinioni (T. Tasso, Lettere poetiche, a cura di C. Molinari, Parma, Guanda, Fondazione Pietro Bembo, 1995, 460).

La dottrina morale doveva sancire la legittimità di mescolare sotto il velo allegorico, entro il Goffredo, la materia sacra della Crociata e le zone “profane” del testo, rappresentate dagli amori degli eroi e dal largo spazio concesso agli “incanti”; doveva costituire così una cortina protettiva per critiche riguardanti la “convenienza” dei costumi dei protagonisti del poema: significativo al riguardo che il Tasso ricordasse come anche Omero, duramente accusato da Platone nella Repubblica e nelle Leggi, avesse trovato proprio nell’allegoria un elemento di difesa. Un antico strumento come l’allegoria poteva così proteggere gli amori di Armida e gli “errori” degli eroi crociati, garantendo quell’ingrediente della «varietà» che Tasso sapeva fondamentale per un successo presso i lettori.


La fede battesimale dell’Ariosto, da M. Catalano, Vita di Ludovico Ariosto ricostruita su nuovi documenti, vol. I, Genève, L. Olschki, 1930-1931, p. 39

Francesco Maffei, Rinaldo libera la foresta incantata, Los Angeles, The Getty Museum

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