Il terzo libro del Cortegiano è dedicato alla difesa della dignità della figura femminile e alla illustrazione delle qualità proprie della donna di palazzo. A lei, come all’uomo di corte, si richiedono autocontrollo e naturalezza, che consentono di adattare la propria condotta alle circostanze e ai contesti. In questi capitoli dell’opera Castiglione pone le fondamenta di un modo di essere della donna in società destinato a rimanere; le sue indicazioni, in particolare, poggiano sulla individuazione di alcuni requisiti essenziali: arguzia, discrezione, rifiuto della scontrosità, piacevole affabilità. Viene inoltre proposto un approfondimento intorno al concetto di pudore, fino a farne, anziché una semplice convenzione sociale, una virtù a cui è demandata la protezione dell’interiorità. Il pudore serve a definire, da parte della donna, quel territorio che non può essere violato da alcuno: ed è il pudore che assicura alla donna rispetto e riverenza da parte dei circostanti. Nella conversazione, poi, la donna di palazzo si deve guardare dalle chiacchiere vane e dall’elogio di sé, da ogni prolissità e da ogni stancante egocentrismo: sarà raccomanda Castiglione affabile ma non presuntuosa, non invadente.
In conclusione della sua apologia, Castiglione richiama la nobile funzione elevante e civilizzatrice che la donna può svolgere in ogni circostanza della vita di relazione. La sua presenza promuove un effetto di purificazione rispetto alle note più volgari o rudi o grossolane in cui le compagnie soltanto maschili sono inclini a scadere. Si arriva così a una riflessione sul contributo della donna ai ragionamenti d’amore. Giuliano de’ Medici, a questo riguardo, prescrive una sobria austerità, per temperare la forza altrimenti eversiva delle passioni umane: ed espressamente si invita a non assecondare ogni offerta d’amore che non possa terminare nel matrimonio. In questo modo Castiglione tenta di riequilibrare i rapporti affettivi, che, per tradizione, riconoscono all’uomo una libertà lesiva della dignità femminile, e, in nome dell’uguaglianza, pone al centro il rispetto della donna.