titolo Ludovico Ariosto

Gli Idéologues

Pur avendo condiviso il grande progetto di rinnovamento sociale costruito dall’Illuminismo, gli Idéologues avevano sperimentato, negli anni oscuri e sanguinosi della Rivoluzione e del Terrore, delle guerre europee e del regime napoleonico, quanto terribile e contraddittoria ne potesse risultare la realizzazione concreta; ed erano perciò approdati a una più pensosa e meno ottimistica concezione della storia. Inoltre, pur partendo dal razionalismo e dal sensismo dei primi philosophes, essi spingevano la loro analisi più dentro le zone complesse e misteriose della spiritualità umana, e pur rimanendo nei confini di un generico teismo naturale, potevano sollecitare in un ascoltatore attento come il Manzoni la riflessione sulla trascendenza e sul bisogno di una verità assoluta. Il giovane intellettuale e poeta milanese giungeva a Parigi, nella capitale del pensiero moderno, con un’attitudine alla meditazione sull’uomo e sulla storia già ben esercitata dalla frequentazione con gli esuli napoletani. Gli Ideologi gli permisero di arricchire le sue conoscenze filosofiche e soprattutto gli trasmisero un metodo di ragionamento che si sarebbe poi manifestato in ogni suo scritto. Lo educarono a un’analisi scientifica, quasi positivistica, che muovesse sempre dai dati concreti della realtà e della storia e che rifuggisse le elucubrazioni astratte della metafisica; e gli fecero nascere il bisogno insopprimibile di giungere con la riflessione fino all’origine di un problema, dopo averne selezionato e indagato minuziosamente gli aspetti particolari. Più che dai pochi colloqui col Tracy, questo metodo egli lo apprendeva, durante le passeggiate di Auteuil, da Pierre Cabanis, che gli esponeva i temi della sua ultima opera, la Lettre sur les causes premières, e soprattutto da Claude Fauriel, col quale parlava di filosofia stoica, di letteratura moderna (incluso Shakespeare) e di religione, argomento di grande rilievo nella nascente cultura romantica (nel 1802 era uscito Le génie du Christianisme  dello Chateaubriand).


La fede battesimale dell’Ariosto, da M. Catalano, Vita di Ludovico Ariosto ricostruita su nuovi documenti, vol. I, Genève, L. Olschki, 1930-1931, p. 39

Ritratto di Cabanis, tratto da Immagini della vita e dei tempi di Alessandro Manzoni, raccolte e illustrate da Marino Parenti, Firenze, Sansoni, 1973, p. 63.

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