Coerentemente con il suo giudizio negativo sulla civilizzazione (che distruggendo le illusioni rende l’uomo infelice), Leopardi nella sua riflessione teorica deprezza la ragione esaltando invece l’immaginazione, la passione, la natura:
“è nemica della natura; e la natura è grande, e la ragione è piccola” [14-5, 116, 270-1, 341-2, 375, 403-5] il progresso della ragione ha provocato la perdita delle anime grandi, e distruggendo le illusioni ha fomentato l’egoismo [21-3, 160-1]; e di qui il dispotismo [160-1] non ci fa né felici né saggi [103] con la filosofia, ha inaridito la vita [111] la civiltà delle nazioni nasce da un contemperamento di natura e (in minor parte) ragione [114-5] non è mai efficace come la passione [293-4, 3237-45] “è così barbara che dovunque ella occupa il primo posto ... tutto diventa barbaro” [356] culto della dea Ragione durante la Rivoluzione francese [357] “La perfezion della ragione non è la perfezione dell’uomo assolutamente, ma bensì dell’uomo tal qual è dopo la corruzione” [405] è perfetta se fa conoscere la propria insufficienza [407, 1163, 1337] rapporti della ragione col cristianesimo [427, 1065] inferiorità della ragione rispetto alla natura, verificata nella considerazione dei governi [543-79] “L’uomo il più certo della malizia degli uomini, si riconcilia col genere umano ... se anche momentaneamente ne riceve qualche buon trattamento ... Ecco quanta è la gran forza della ragione nell’uomo!” [1727-8] la ragione “ha bisogno dell’immaginazione e delle illusioni ch’ella distrugge” [1839] è dannosa, perché toglie importanza alle cose fino a ridurle a nulla [2941-3] è inferiore alla natura anche in poesia, come dimostra il paragone tra Omero e gli epici successivi [3615] come la natura, la ragione è contraria alla società stretta [3930] “la ragione semplice, vergine e incolta, giudica spessissime volte più rettamente che la sapienza, cioè la ragione coltivata e addottrinata” [4477-8].