Il secondo matrimonio
La situazione creatasi in casa Manzoni con la morte di Enrichetta, la prima moglie, indusse lo scrittore a prendere in considerazione un secondo matrimonio, e alla decisione fu incoraggiato anche dall’amico Tommaso Grossi. La scelta, col consenso della madre Giulia Beccaria, cadde su donna Teresa Borri, vedova del conte Decio Stampa. In famiglia il cognome da maritata di donna Teresa si prestava a un gioco di parole al quale lo scrittore accondiscendeva, ripetendo anche lui che “stava attentando alla libertà di stampa”. Teresa era madre del diciottenne Stefano, che aveva avuto come istitutore Luigi Rossari, caro amico del Manzoni. Il matrimonio fu celebrato il 2 gennaio del 1837. La seconda moglie aveva una cultura e una personalità molto diverse da quelle di Enrichetta e completamente diverso fu il suo atteggiamento verso il ruolo pubblico di grande scrittore e studioso svolto dal celebre marito. Rinchiusa nel suo mondo casalingo e dimesso, Enrichetta era estranea alle vicende culturali e letterarie di Alessandro. Al contrario Teresa fu una specie di vestale della gloria letteraria del marito, non solo curandone l’“immagine” e la futura memoria (fu lei a chiedere al famoso pittore Francesco Hayez di eseguire il ritratto del marito) e intervenendo in decisioni importanti sul piano dell’attività di scrittore del Manzoni (appoggiò e seguì il progetto dell’impresa editoriale per la stampa illustrata dei Promessi Sposi), ma custodendo, con la protezione scrupolosa riservata a reperti o cimeli di valore, le opere del marito e specialmente i tanti scritti e frammenti autografi (spesso accompagnati dall’esplicita attestazione che quel tale scritto le era stato donato da Alessandro Manzoni). In via del Morone o nella villa di Brusuglio fu una figura ben più autorevole di quanto fosse stata l’umile e rassegnata Enrichetta e questo causò non pochi contrasti con l’altra figura dominante di casa Manzoni, donna Giulia. A ciò si aggiungeva la ritrosia del figlio Stefano a inserirsi nella nuova famiglia. La seconda moglie del Manzoni morì nell’agosto del 1861, e non fu sepolta, come altri familiari dello scrittore, a Brusuglio, ma a Lesa, sul lago Maggiore.

Francesco Hayez, Ritratto di Teresa Manzoni Stampa, Pinacoteca di Brera, Milano; tratto da L’officina dei Promessi Sposi, a cura di F. Mazzocca, Milano, Arnoldo Mondadori, 1985, p. 114.

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