titolo Ludovico Ariosto

Autoritratti

Oltre agli scritti autobiografici, Leopardi ci ha lasciato alcune pagine in cui descrive il proprio aspetto, notoriamente privo di attrattive. Ne abbiamo scelte tre, che rispondono a finalità diverse. La prima, burocratica e quindi volutamente “neutrale”, è la descrizione allegata alla richiesta del passaporto, presentata nel 1819 (Leopardi era nato a Recanati il 29 giugno 1798):

Età 21 anni. Statura piccola. Capelli neri. Sopracciglia nere. Occhi cerulei. Naso ordinario. Bocca regolare. Mento simile. Carnagione pallida. Professione possidente.

La seconda autodescrizione è contenuta in una lettera a Pietro Giordani del 2 marzo 1818, ed è invece carica di dolore per la perdita della vigoria giovanile:

... in somma io mi sono rovinato con sette anni di studio matto e disperatissimo in quel tempo che mi s’andava formando e mi si doveva assodare la complessione. E mi sono rovinato infelicemente e senza rimedio per tutta la vita, e rendutomi l’aspetto miserabile, e dispregevolissima tutta quella gran parte dell’uomo, che è la sola a cui guardino i più ...

La terza infine è contenuta nella dedicatoria Agli amici suoi di Toscana, datata 15 dicembre 1830 e pubblicata nell’edizione fiorentina dei Canti (Piatti, 1831). In questa occasione “pubblica” Leopardi dà pieno sfogo al rimpianto per la perdita della salute, che comporta anche la rinuncia ai piaceri spirituali delle lettere:

Ma io non aveva appena vent’anni, quando da quella infermità di nervi e di viscere, che privandomi della mia vita, non mi dà speranza di morte, quel mio solo bene [i “cari studi”] mi fu ridotto a meno che a mezzo; poi, due anni prima dei trenta, mi è stato tolto del tutto, e credo oramai per sempre. Ben sapete che queste medesime carte io non ho potuto leggere, e per emendarle m’è convenuto servirmi degli occhi e della mano d’altri. ... Ho perduto tutto: sono un tronco che sente e pena.


La fede battesimale dell’Ariosto, da M. Catalano, Vita di Ludovico Ariosto ricostruita su nuovi documenti, vol. I, Genève, L. Olschki, 1930-1931, p. 39

Giacomo Leopardi, disegno di Luigi Lolli.

Fonte: Album Leopardi, con un saggio biografico e il commento alle immagini di Rolando Damiani, Ricerca iconografica di Eileen Romano, Mondadori, Milano 1993.

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