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Originario della Lunigiana, Guido era venuto in Provenza con la famiglia negli stessi anni in cui vi giungeva quella del suo coetaneo Petrarca. Divenuti presto amici, i due avevano seguito insieme prima le lezioni di
Convenevole da Prato e poi i corsi di diritto alle università di
Montpellier e di
Bologna; dopo di che, ricorda lo stesso Petrarca, le loro strade si erano divise: "Tu ricercavi le cause nei tribunali, io la tranquillità nei boschi" (1) (
Seniles X 2). Guido percorse la carriera ecclesiastica, che lo avrebbe portato nel 1358 alla carica di arcivescovo di
Genova, continuando però a risiedere abitualmente ad
Avignone: qui ospitò Petrarca per un tratto del suo ultimo soggiorno provenzale (1351-53), che fu anche il loro ultimo incontro. Non si interruppe invece mai il loro colloquio epistolare, testimoniato da dodici delle
Familiares e soprattutto dalla citata lettera senile, lunga e toccante rievocazione dei luoghi visitati da Petrarca e insieme constatazione che tutte le cose del mondo volgono in peggio; ma Guido non fece in tempo a leggerla, essendo morto prima di riceverla (1367).
(1) "Tu litigium et rostra, ego otium sectabar et nemora".