Nel borgo di Incisa Valdarno, che aveva dato origine alla sua famiglia, Petrarca trascorse la prima infanzia nella casa avita: la
madre ve lo portò da
Arezzo all'età di pochi mesi e lì la famiglia, accresciuta dalla nascita di
Gherardo, rimase fino al 1311, quando si trasferì a
Pisa.
Petrarca mantenne contatti con un suo anziano parente originario del luogo, Giovanni dall'Incisa; delle quattro
Familiares a lui indirizzate è notevole la III 18, con la quale lo incarica di cercargli testi manoscritti nelle biblioteche toscane e che contiene un'appassionata dichiarazione di amore per la lettura: "I libri dilettano nel profondo dell'animo, parlano con noi, ci consigliano e si uniscono a noi con viva e vivace familiarità" (1) . .
(1) "libri medullitus delectant, colloquuntur, consulunt et viva quadam nobis atque arguta familiaritate iunguntur".