ARQUÀ

Nel villaggio di Arquà (oggi Arquà Petrarca), sui colli Euganei, presso Padova, il signore della città Francesco I da Carrara regalò a Petrarca un terreno sul quale il poeta si fece costruire una casa che divenne la sua ultima dimora. Da una lettera del giugno 1369 a Moggio Moggi apprendiamo che la casa era prossima al completamento (oggi sappiamo che essa fu realizzata congiungendo due edifici preesistenti): Petrarca vi andò ad abitare all'inizio del 1370 e vi rimase fino alla morte, con l'eccezione di brevi soggiorni a Padova, a volte dovuti a cause di forza maggiore (la guerra con Venezia fra 1372 e 1373); manifestò anche l'intenzione di erigere una cappella dedicata alla Vergine Maria, ma il progetto non fu realizzato. Petrarca, accudito dalla figlia Francesca e da suo marito Francescuolo da Brossano, trascorse in serena operosità i suoi anni estremi e si spense nella notte fra 18 e 19 luglio 1374, alla vigilia del settantesimo compleanno. Il suo corpo fu seppellito nella chiesa parrocchiale di Arquà e venne poi traslato nel sepolcro sopraelevato che si trova sul terreno circostante la chiesa.
Nel corso dei secoli casa e tomba di Petrarca sono stati oggetto di numerosi pellegrinaggi sentimentali da parte di appassionati. La casa, pur avendo subito vari rifacimenti e restauri, viene tuttora conservata in condizioni relativamente prossime allo stato originale e ospita una mostra permanente; le pareti delle stanze sono decorate con affreschi cinquecenteschi ispirati a temi iconografici petrarcheschi.

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