titolo Ludovico Ariosto


Ercole I d’Este

Duca di Ferrara, promotore di una brillante vita di corte, autore della famosa ‘addizione erculea’ che modifica la planimetria storica della città e lodato dall’Ariosto in Orlando furioso III, 48-49, nasce a Ferrara nel 1431, succede a Borso d’Este nel 1471 e muore nel 1505. Al suo ducato è riconducibile la fase ‘aurea’ del Rinascimento ferrarese. Da adolescente è a Napoli, presso Alfonso d’Aragona, dove rimane dal 1445 al 1458 come gentiluomo di compagnia. Rientrato a Ferrara, nel 1463, è arruolato come condottiero dalla Repubblica di Venezia. Alla morte di Borso, riesce ad imporsi come duca anche grazie al contributo militare di Venezia. Nel 1473 sposa Eleonora d’Aragona, dalla quale ha sette figli: Isabella, Beatrice, Alfonso, Ferrante, Ippolito, Sigismondo e Alberto. Dà vita ad una serie di alleanze con i principali stati italiani attraverso una lungimirante politica matrimoniale. Ma a questa rete di rapporti accuratamente studiata sfugge Venezia, con la quale ha forti contrasti sfociati nella drammatica guerra veneto-ferrarese del 1482-1484 che produce effetti catastrofici per il ducato di Ferrara. In seguito Ercole I adotta una politica neutrale, soprattutto nell'ultimo decennio [1494-1504], nel momento cruciale in cui la calata del re di Francia Carlo VIII e i progetti di espansione nel Centro-Italia di Cesare Borgia sconvolgono l’assetto scaturito dalla pace di Lodi del 1454. Il papa Giulio II, nel 1503, lo coinvolge con Francia e Impero in un progetto che anticipa la lega di Cambrai. Ludovico Ariosto entra alla corte di Ercole I nel 1497, come cortigiano stipendiato, sebbene con scarsa remunerazione, dopo le insistenze del padre Niccolò preoccupato del futuro economico del figlio. E’ alla corte del duca fino al 1503, quando passa al servizio del cardinale Ippolito. Un accenno al periodo trascorso presso Ercole I è contenuto nel carme De diversis amoribus.


Madonna col Bambino i Santi Francesco e Quirino, Modena, Galleria Estense

Dossi Dossi, Ritratto di Ercole I d’Este, Modena, Galleria estense

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