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La corte e il potere > Alfonso d’Avalos
Alfonso d’Avalos marchese di Vasto
Grande condottiero imperiale, nasce ad Ischia nel 1502 e muore a Vigevano nel 1546. E’ il marito di Maria d’Aragona. Entra nell’esercito del cugino Ferdinando Francesco, marchese di Pescara. Nel 1525 partecipa alla battaglia di Pavia nell’esercito di Carlo V. Nel 1535 riceve il comando della spedizione militare contro Tunisi. Nel 1538 viene nominato governatore di Milano. Paolo Giovio gli ha dedicato una biografia e Tiziano Vecellio lo ha immortalato in un celebre ritratto su tela. Alfonso d’Avalos è anche autore di liriche ed ha una raffinata educazione umanistica. Il 3 ottobre 1531 Ludovico Ariosto viene inviato in ambasceria presso il marchese di Vasto, accampato con ottomila uomini nel Mantovano. Il duca Alfonso I d’Este probabilmente spedisce il poeta in missione per chiedere protezione contro l’esercito pontificio radunato a Bologna e in Toscana. Ludovico incontra Alfonso d’Avalos a Correggio: oltre a rassicurare Alfonso I, il marchese elargisce al poeta, come prova di ammirazione sincera, una pensione annua di cento ducati d’oro da prelevarsi in due rate semestrali sui proventi della dogana e del dazio di Castelleone, nel Cremonese, territorio di sua proprietà. Ma l’Ariosto usufruisce solo delle prime due annualità di pensione a causa della morte che lo coglierà nel luglio del 1533. Al marchese d’Avalos sono dedicati numerosi passaggi dell’Orlando furioso come XV, 28, 2-4: "veggio un marchese, e veggio dopo loro / un giovene del Vasto, che fan cara / parer la bella Italia ai Gigli d’oro", XXVI, 52: "l’altro Alfonso del Vasto ai piedi ha scritto", e XXXIII, 47, 7-8: "L’altro di sì benigno e lieto aspetto / il Vasto signoreggia, e Alfonso è detto".
 
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