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Percorso testuale   Home Page > Percorso testuale > Scritti del periodo napoleonico > Lezioni pavesi

Lezioni pavesi

fotografia Nella prolusione al ciclo di lezioni pavesi, Dell’origine e dell’ufficio della letteratura, Foscolo, ispirandosi a Giambattista Vico, ripercorreva le fasi della storia dell’umanità, attribuendo alla letteratura una funzione essenziale nel processo di civilizzazione. In una prosa altamente oratoria, che rivelava in modo profetico delle “verità” al pubblico dei presenti, Foscolo attribuiva ai letterati un ruolo pedagogico e una funzione sociale nell’educare il popolo alla concordia civile; inoltre individuava nella memoria storica (“O italiani, io vi esorto alle storie”) un importante strumento per la formazione di una coscienza nazionale e civile. Foscolo prendeva le distanze dalle posizioni politiche più estremiste, dimostrando un atteggiamento conciliante nei confronti del potere costituito e rifiutando ogni ipotesi rivoluzionaria; tuttavia contestava anche in modo risoluto ogni servile subordinazione del letterato al potere.

Dopo le prime due lezioni, di argomento più specifico (De’ principj della letteratura e Della lingua italiana considerata storicamente e letterariamente), Foscolo dedicava le ultime tre lezioni a Della morale letteraria; nell’insieme le tre lezioni (La letteratura rivolta unicamente al lucro, La letteratura rivolta unicamente alla gloria e La letteratura rivolta all’esercizio delle facoltà intellettuali), anche se prive di toni esplicitamente polemici, condannavano una figura di letterato molto diffusa in epoca napoleonica, che mercificava la letteratura, creava consenso politico e finalizzava insomma il suo lavoro a “secondare le passioni e le opinioni” dei potenti. A conclusione del periodo pavese, Foscolo pronuncia l’orazione Sull’origine e i limiti della giustizia in cui, sulla base del pensiero di Machiavelli e di Hobbes, nega la possibilità di una giustizia universale innata nell’uomo, e concepisce la giustizia come prodotto sociale legato all’esistenza di una patria in cui i rapporti solidali tra gli uomini possono condurre a momenti di equilibrio e pacifica convivenza.

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