L’attenzione alla società in generale, e specificamente alla società italiana, fu sempre viva in Leopardi; così come l’insistenza sulla “categoria” dell’“italianità”, della quale sottolineò l’importanza anche dal punto di vista autobiografico (ad esempio nelle “patriottiche” All’Italia e Sopra il monumento di Dante, o nel Discorso di un Italiano intorno alla poesia romantica).
Il giudizio sull’Italia moderna, espresso nelle forme più compiute nel “serio” Discorso sugli Italiani e nei “satirici” Paralipomeni, è purtroppo quasi sempre negativo; come si evince anche dalle pagine dello Zibaldone:
Gli Italiani sono caratterizzati da forte immaginazione, non da profondità di pensiero [176-7, 351] gli Italiani non devono imitare gli stranieri [869] se l’Italia tornasse nazione, sarebbe invincibile [1026] in Italia è fortissimo l’amor proprio locale, già dal Medioevo [1092-3] in Italia il cattolicesimo è meno sentito, proprio perché domina incontrastato [1242] l’Italia “non è neppure una nazione, nè una patria” [842, 2063-5] l’Italia è l’unica nazione che abbia avuto due civiltà, una antica una moderna, e quindi due lingue illustri [2694-700] “Gl’italiani non hanno costumi: essi hanno delle usanze”, e dunque non esiste un “tuono di società” italiano [2923, 3546] gloria italiana nel Cinquecento [3129, 3887-9] necessità di rifarsi alla Francia per costruire “una filosofia ed una letteratura moderna filosofica” [3192-6] non avendo né politica né milizia, dunque non essendo una nazione, manca di “lingua, letteratura e filosofia moderna” [3855-63] i marchigiani sono i più furbi tra gli italiani [3891-3] in Italia non vi è conversazione [4031-3] in Italia “non è infamante la colpa, ma la punizione” [4044-5] “noi italiani siamo il tipo della ferocia traditrice per altre nazioni” [4206] gli stranieri amano l’Italia classica e considerano gli Italiani custodi di un museo [4267] in Italia oggi ci sono più scrittori che lettori [4301].