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Percorso biografico > 1842-1873 > La Messa da Requiem di Verdi
La Messa da Requiem di Verdi
Dal gennaio 1873, a seguito di una caduta, le condizioni del Manzoni si aggravarono, offuscando le sue capacità mentali, che ripresero lucidità, tanto da permettergli la confessione, solo pochi giorni prima della morte, avvenuta la sera del 22 maggio. I funerali solenni, seguiti da un’enorme folla di popolo, furono celebrati il 27 maggio nel Duomo alla presenza delle maggiori autorità della nazione, dal rappresentante del Re ai principi Umberto e Amedeo di Savoia, ai presidenti del Senato e della Camera, al ministro degli Esteri. Infinite furono le espressioni di cordoglio per la scomparsa del grande scrittore; oltre che nelle forme consuete esse si manifestarono in una fioritura di componimenti poetici sia di poeti noti che di poeti improvvisati. L’omaggio più illustre fu indubbiamente la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, alla quale il maestro stava lavorando da anni e che egli volle dedicare alla memoria del Manzoni. L’opera fu eseguita la prima volta a Milano, nella chiesa di S. Marco, nell’anniversario della morte. Restìo a scrivere composizioni celebrative, Verdi aveva composto un solo altro Requiem, quello per Gioacchino Rossini, morto nel 1868. Verdi ammirava molto il Manzoni, che conobbe personalmente quando lo scrittore era già anziano. Fin da giovane il musicista leggeva con passione i Promessi Sposi, giudicandolo il più gran libro della sua epoca. Non progettò mai, tuttavia, una trasposizione melodrammatica del romanzo. Aveva messo in musica, però, I Lombardi alla Prima Crociata di Tommaso Grossi. I Promessi Sposi divennero un melodramma per iniziativa di altri musicisti. Nel 1869 fu eseguita la prima dell’opera del compositore Enrico Petrella, su libretto del Ghislanzoni. Del resto il romanzo manzoniano ha in sé non pochi momenti e luoghi di natura melodrammatica, che avvicinano l’opera alla cultura, anche musicale, del Romanticismo italiano. Oltre ai travestimenti musicali, il romanzo manzoniano ha conosciuto altre forme di trasposizione e di diffusione, che molto spesso ne hanno valorizzato gli espliciti caratteri di romanzo popolare.
 
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