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Percorso tematico   Home Page > Percorso tematico > Temi del romanzo > Un romanzo popolare

Un romanzo popolare

fotografia Una questione ricorrente delle polemiche romantiche contro tradizionalisti e classicisti riguardava il pubblico e i generi della nuova letteratura da fare. Il nuovo pubblico veniva individuato nel “popolo” (sostanzialmente la borghesia produttiva, nelle sue varie fasce) e fra i generi nuovi da diffondere presso quel pubblico era privilegiato (insieme al teatro e al giornalismo) il romanzo. Con la vicenda di due umili artigiani della seta che, fiduciosi nei disegni della Provvidenza, riescono a crescere socialmente fino a raggiungere la prosperità di un’impresa industriale, Manzoni offriva la risposta più compiuta al progetto culturale del Romanticismo italiano, costruendo un romanzo popolare che al massimo grado conteneva quegli attributi del “vero”, dell’“utile” e dell’“interessante”, che lo stesso Manzoni teorizzava nella lettera Sul Romanticismo. Ma forse nemmeno Manzoni poteva sospettare (pur sapendo che i suoi futuri lettori sarebbero stati ben più dei “venticinque” a cui spesso allude ironicamente nel romanzo) che i Promessi Sposi sarebbero stati il romanzo forse più popolare in Italia per molti decenni a venire. Già subito dopo la prima edizione si sviluppò una tradizione popolare, specialmente presso le classi contadine, di fruizione e interpretazione del romanzo, con balli, feste, letture collettive, drammatizzazioni a scopo pedagogico ed edificante (una tradizione che si è mantenuta nei paesi intorno a Lecco, sul lago di Como, che furono teatro della fantasia narrativa del Manzoni). Segni vistosi della perdurante popolarità e successo del romanzo sono le numerose trasposizioni del testo nelle altre arti: dalla pittura (con autori che vanno dal D’Azeglio a Guttuso, e con una tradizione figurativa popolare di stampe, cartoline e figurine per bambini), al melodramma, al teatro, al cinema, alla televisione. Precoce fu l’interesse del cinematografo: il primo adattamento apparve nel 1914, e una delle più note realizzazioni filmiche dell’opera è stata quella diretta da Mario Camerini nel 1941.

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