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Percorso testuale   Home Page > Percorso testuale > Il romanzo > I Promessi Sposi: trama (I)

I Promessi Sposi: trama (I)

fotografia La vicenda dei Promessi Sposi (nella sua edizione definitiva del 1840-42) è ambientata storicamente nella Lombardia governata dagli Spagnoli, e si svolge fra il 1628 e il 1631 in un borgo del territorio di Lecco, sul lago di Como. Dopo una Introduzione dell’autore, che parla del manoscritto ritrovato (contenente la storia dei due promessi), inizia il racconto con la descrizione paesaggistica dei luoghi. Nel romanzo si può individuare una prima parte della trama dominata da eventi negativi che ostacolano e rinviano il matrimonio, e una seconda parte della trama dove gli eventi positivi portano al ricongiungimento dei due promessi. Il matrimonio di due giovani, Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, entrambi operai nelle filande di seta, viene impedito da don Rodrigo, signorotto locale invaghitosi di Lucia. che prima impone al parroco del paese, il timoroso don Abbondio, di non celebrare le nozze e poi organizza coi suoi bravi il rapimento della fanciulla, che per fortuite coincidenze fallisce. A proteggere i due giovani è padre Cristoforo, un coraggioso frate cappuccino, che dopo aver tentato invano di fermare don Rodrigo, aiuta Renzo, Lucia ed Agnese, madre della giovane, a fuggire dal paese (capp. I-VIII). A questo punto le storie dei due promessi si separano. Renzo va a Milano, dove viene coinvolto nei tumulti popolari e arrestato e da dove fugge avventurosamente, raggiungendo il territorio della Repubblica veneta e trovando rifugio e lavoro presso il cugino Bortolo, anche lui artigiano tessile (capp. XI-XVII). Lucia viene ospitata a Monza, presso un’autorevole monaca (la cui torbida biografia viene narrata nei capp. IX-X), ma viene poi fatta rapire, con la complicità della monaca e del suo amante Egidio, dall’Innominato, un brigante dal passato sanguinario al quale si era rivolto Don Rodrigo (capp. XVIII-XX). Portata nel castello dell’Innominato, Lucia, durante la notte, sopraffatta dall’angoscia, fa  voto alla Vergine di rinunziare al matrimonio. Ma proprio durante quella notte la vicenda ha una svolta decisiva. L’umile innocenza di Lucia provoca nell’animo dell’Innominato un mutamento radicale e quest’intima “conversione” viene confermata, il giorno successivo, dalle parole e dall’abbraccio del cardinale Federigo Borromeo, giunto in visita in un paese vicino (capp. XXI-XXII).

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