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Percorso biografico > La ricerca di una dimora > Monte Oliveto
Monte Oliveto
Lasciando Roma nella primavera del 1588 il Tasso raggiunse Napoli nel marzo, stabilendosi nel monastero di Monte Oliveto, grazie ai buoni uffici prestati da Niccolò degli Oddi, abate olivetano, suo amico e difensore in occasione della polemica con l’Accademia della Crusca. Mentre si impegnava nei primi passi della revisione della Gerusalemme, e si giovava della protezione di Matteo di Capua, principe di Conca, e poi del sostegno del giovane Manso, il Tasso durante l’estate, quasi per ricompensare la generosa ospitalità offerta dai monaci, avviò un poemetto dal titolo Monte Oliveto. L’opera, prodotta dalle circostanze, rimase interrotta dopo un centinaio di ottave e venne pubblicata solo postuma, nel 1605 (Il Montoliveto, Ferrara, Vittorio Baldini), ma vi si leggono già la tensione e gli interessi in ambito sacro che il Tasso avrebbe trasfuso, in una cornice meno occasionale e assai più ambiziosa, entro il Mondo creato.
 
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