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Percorso tematico   Home Page > Percorso tematico > Gli autori e i libri > Arnaut Daniel: il miglio fabbro del parlar materno

Arnaut Daniel: il miglio fabbro del parlar materno

fotografiaPoeta provenzale, nato a Ribérac nel vescovado di Périgord in Dordogna, attivo tra il 1180 e il 1210, Arnaut Daniel, autore di un sirventese di materia oscena e di diciassette canzoni di tematica esclusivamente amorosa, è considerato il maggiore esponente del trobar clus, un genere di poesia ermetica, caratterizzato da un esasperato virtuosismo formale e da una notevole maestria stilistica, che costituì un’importante precedente dello sperimentalismo linguistico di Dante. Considerato, infatti, già nel De vulgari eloquentia (ii 2 9), come il massimo esponente in lingua d’oc della poesia erotica, Arnaut è solennemente riconosciuto da Guido Guinizzelli in Purg. xxvi come il “miglior fabbro del parlar materno”, che in “Versi d’amore e prose di romanzi / soverchiò tutti”. Una sintomatica conferma di tale riconosciuta eccezionalità è nella scelta di affidare al personaggio Arnaut in Purg., xxvi 140-47, il più ampio inserto alloglotto della Commedia: otto endecasillabi sono infatti scritti in provenzale. La predominanza attribuitagli nel canone dei rimatori volgari è dunque per l’Alighieri di natura prevalentemente formale: non solo infatti numerosi sono gli echi intertestuali reperibili tra la produzione del poeta provenzale e quella dantesca, ma il marcato sensualismo e realismo di alcuni testi delle Rime e di alcune sezioni del poema devono molto all’oltranza metaforica e immaginativa di Arnaut. Da questi, in particolare, Dante riconosce esplicitamente, nei capitoli 9 e 10 del secondo libro del De vulgari eloquentia, di aver derivato la tecnica compositiva della petrosa Al poco giorno e al gran cerchio d’ombra, la prima sestina lirica della tradizione poetica italiana, modellata con eccezionale abilità su Lo ferm voler qu’ el cor m’intra, di cui però si sostituisce significativamente il primo ottonario di ogni strofa con un endecasillabo. Ad un analogo atteggiamento emulativo verso lo sperimentalismo metrico di Arnaut andrà infine verosimilmente ricondotta l’altra complessa petrosa di Dante, Amor, tu vedi ben che questa donna, in cui l’artificio della ricorrenza delle parole rima viene forzato oltre ogni limite.

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