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Guido Guinizzelli: lo padre mio e de li altri miei miglior

fotografiaGuido Guinizzelli, nato nel 1230 circa a Bologna, giudice, ghibellino, fu costretto nel 1274 ad andare in esilio a Monselice, dove morì due anni più tardi. Considerato il precursore dello stilnovo, nella sua esigua produzione poetica (5 canzoni, 15 sonetti e qualche breve frammento) spicca la canzone Al cor gentil rempaira sempre amore, in cui sono enunciate alcune idee programmatiche della nuova poetica: la corrispondenza tra amore e cuore gentile e la lode della donna-angelo.

L’esempio guinizzelliano assume nella prospettiva dantesca un ruolo di eccezionale rilievo, che non conosce nell’articolato itinerario della produzione di Dante né eclissi, né revisioni. Fin dalla Vita Nuova Guinizzelli è infatti per antonomasia il saggio, riconosciuto auctor al pari di quelli biblici o scolastici, come mostra la sua citazione, tutt’altro che frequente per un poeta volgare contemporaneo, nell’incipit del sonetto Amor e ’l cor gentil. È ancora “nobile” nel Convivio (IV 20 3), “maximus Guido” nel De vulgari (I 15 6), primo detentore della “gloria de la lingua” in Purg., XI 97-99, e, infine riconosciuto a chiare lettere “padre / mio e de li altri miei miglior che mai / rime d’amor usar dolci e leggiadre” in Purg., XXVI 97-99. Giudizi espliciti confermati poi dalle numerose allusioni intertestuali al corpus guinizzelliano presenti nelle Rime e nella Commedia. Tuttavia l’eco quasi letterale dell’incipit di Al cor gentil nelle parole della lussuriosa Francesca in Inf., V 100 (“Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende”) e la stessa collocazione di Guinizzelli tra i lussuriosi nel purgatorio emblematicamente segnalano come per Dante l’assunzione del modello sia anche contestualmente un superamento. La comparazione tra la donna e l’angelo dell’ultima strofa di Al cor gentil, pur se iperbolica, resta infatti una similitudine, destinata ad essere inevitabilmente superata dalla sostanzializzazione angelica di Beatrice, acquisizione di Dante già nei capitoli XVIII-XIX della Vita nuova.

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