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Percorso tematico   Home Page > Percorso tematico > Alcuni lettori d’eccezione antichi e moderni > Erich Auerbach

Erich Auerbach

fotografiaErich Auerbach (1892-1957), filologo romanzo tedesco costretto dal nazismo ad emigrare prima in Turchia e poi negli Stati Uniti, noto soprattutto per Mimesis, un fondamentale saggio sulla rappresentazione della realtà nella letteratura occidentale, è anche autore di importanti studi su Dante, i cui risultati hanno condizionato l’esegesi moderna. In Dante, poeta del mondo terreno (1929), Auerbach osserva come le anime che abitano l’aldilà dantesco non abbiano perduto il loro carattere storico-terreno e che anzi l’autore della Commedia si sforzi di dotare di potente evidenza empirica e drammatica il suo racconto, al punto da suggerirne ai lettori l’effettiva veridicità. Il fondamento di questa realistica forza di rappresentazione è successivamente (Figura, 1939) individuato nell’interpretazione figurale, che, secondo Auerbach, domina tutta la cultura medievale. Principio costitutivo di tale interpretazione è il nesso stabilito tra due eventi storici o persone, di cui il primo non vale solo per se stesso. Così nell’esegesi biblica l’Antico testamento, pur conservando la sua veridicità storica, prefigura il Nuovo testamento, che autentica e compie i significati impliciti nel primo. L’interpretazione figurale si distingue dunque dall’allegoria perché riconosce pari storicità tanto alla cosa significante quanto a quella significata. Nella Commedia, esemplifica Auerbach, Virgilio non è tanto un’astratta allegoria della ragione, quanto piuttosto la figura adempiuta del Virgilio storico, cha ha finalmente svelato il suo posto nella storia provvidenziale del mondo; così ancora il Catone storico, suicida per la libertà politica, prefigura il Catone custode del Purgatorio, regno della libertà dal peccato. Questa prospettiva ha il vantaggio di inquadrare all’interno della stessa concezione teologica di Dante lo straordinario realismo della Commedia. Rilevanti anche le osservazioni sullo stile comico del poema dantesco connesso al sermo humilis di matrice scritturale, che è in grado di veicolare contenuti profondi anche attraverso immagini quotidiane e concrete.

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