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I Promessi Sposi: impianto narrativo

La vicenda di Renzo e Lucia sviluppa uno schema narrativo antichissimo, che risale al cosiddetto “romanzo alessandrino”, fiorito nella letteratura greca dei primi secoli dopo Cristo: due innamorati destinati al matrimonio vengono separati forzatamente, per varie cause, e solo dopo aver affrontato numerose peripezie (spesso lunghi viaggi) riescono infine a riunirsi; e il “lieto fine” li compensa delle sofferenze patite e della fedeltà reciproca da essi mantenuta. Ma la vicenda dei due “promessi” ha attinenze anche con le strutture elementari della fiaba, dove l’eroe (in questo caso Renzo) deve superare una serie di prove (ad esempio, le avventure di Renzo nella Milano appestata) per raggiungere l’oggetto dei suoi desideri (Lucia). Le vicende di due paesani innamorati che, superando vari contrasti, riescono a coronare il loro sogno d’amore erano peraltro narrate nell’“idillio borghese”, un genere che era diffuso in Europa fra Sette e Ottocento ed era conosciuto e discusso dal Manzoni. A questo genere apparteneva, ad esempio, l’Arminio e Dorotea di Goethe, che ambientava le vicende amorose sullo sfondo storico della Rivoluzione francese. Ma il modello narrativo al quale Manzoni si ispirò in modo particolare era quello offertogli dal cosiddetto “romanzo storico” dello scrittore scozzese Walter Scott. Prendendo spunto dall’Ivanhoe, che aveva letto a Parigi nel 1820, Manzoni decise i collocare la storia d’amore dei due protagonisti e le loro peripezie in un’epoca storica fedelmente ricostruita; e, in generale, di mescolare -ma con maggiore scrupolo documentario di Scott- personaggi e vicende “inventati” a personaggi e vicende storicamente attestati. Se nella parte “borghigiana” del romanzo (capp. I-VIII) predominano i personaggi d’invenzione, dopo entrano in scena personaggi storici come la monaca di Monza, l’Innominato, il cardinale Federigo Borromeo, e fatti storici realmente accaduti come la guerra del Monferrato, la carestia, la peste. Non solo: il narratore intreccia storia e invenzione, facendo, ad esempio,  incontrare Lucia con i maggiori personaggi storici, oppure facendo diventare Renzo uno dei protagonisti dei tumulti di S. Martino, effettivamente verificatisi a Milano l’11 novembre del 1628. 

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