titolo Torquato TassoTorquato Tasso
Home pagepercorso biograficopercorso tematicoCreditienglish version
punto
bordo
Percorso testuale   Home Page > Percorso testuale > La stagione della prosa > L’attribuzione degli Intrichi d’Amore

L’attribuzione degli Intrichi d’Amore

In una lettera del giugno 1586 indirizzata a Giovan Battista Licino, alla vigilia della liberazione da Sant’Anna, Tasso menzionava una sua “commedia” che doveva essere terminata e dedicata a Virginia de’ Medici, moglie di Cesare d’Este. è l’unico riferimento ad una che si legge nell’opera del Tasso, il quale anche nei suoi scritti teorici si occupò solo in modo molto marginale delle questioni poste dal genere comico; e tuttavia, una commedia dal titolo Intrichi d’amore venne rappresentata nel 1598 a Caprarola per iniziativa di un’accademia locale, e soprattutto venne stampata come opera tassiana nel 1604 (a Viterbo, per le stampe di Girolamo Discepolo). Strutturata in cinque atti, con passaggi in spagnolo e in dialetto napoletano, la commedia presenta una trama complessa, con la situazione base degli amori spaiati, di travestimenti ed equivoci ripetuta su una larga fascia di personaggi, e con un effetto di labirinto che coglie il lettore come lo spettatore. L’apparente distanza di questi tratti dalle restanti scritture tassiane, ed in particolare del Tasso degli ultimi mesi di Sant’Anna, la mancanza, vivo Tasso, di alcuna citazione precisa dell’opera entro i suoi progetti di pubblicazione, sono stati gli argomenti utilizzati per negare la paternità tassiana dell’opera (da parte di studiosi come Petrocchi prima, poi Stoppelli) mentre per converso alcune congruenze con passaggi dell’Aminta e della Gerusalemme, la tradizione a stampa secentesca e la stessa rappresentazione a Caprarola, a pochi anni dalla morte del poeta, hanno spinto diversi studiosi (dal Solerti a Malato, in tempi più recenti) a difendere l’attribuzione degli Intrichi al Tasso, accreditandogli anche questa sorprendente pratica di scrittura. La questione, in attesa di nuovi documenti, rimane aperta: un bilancio delle diverse posizioni si legge in E. Malato, Lo fedele consiglio de la ragione. Studi e ricerche di letteratura italiana, Roma, Salerno Editrice, 1989.



on
off
off
off
off
off
off
              indietrostampatesto integrale Internet Culturale
bordo
Percorso biografico - Percorso testuale - Percorso tematico
Home "Viaggi nel testo" - Dante Alighieri - Francesco Petrarca - Giovanni Boccaccio - Baldassarre Castiglione
Ludovico Ariosto - Torquato Tasso - Ugo Foscolo - Alessandro Manzoni - Giacomo Leopardi

Valid HTML 4.01 Strict        Valid HTML 4.01 Strict