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Percorso testuale > La nuova poetica e i due poemi > Le Lagrime di Maria Vergine e le Lagrime di Gesù Cristo
Le Lagrime di Maria Vergine e le Lagrime di Gesù Cristo
Riprendendo la linea di una poesia delle lagrime che aveva registrato nella seconda metà del Cinquecento un capolavoro con le Lagrime di San Pietro del Tansillo, Tasso nei suoi ultimi anni scrisse due brevi componimenti dal titolo Lagrime della Beata Vergine e Lagrime di Cristo, rispettivamente di sole 25 e 20 ottave. Il motivo della composizione viene descritto dallo stampatore nella prima edizione delle Lagrime apparsa a Roma nel 1593: «Ha dato occasione al Signor Torquato Tasso di comporre queste prime venticinque ottave un’imagine di nostra Donna in pittura, che dal [...] signor Cinzio Aldobrandini [...] viene con molta riverenza tenuta nella sua propria camera» (T. Tasso, Opere, a cura di B. Maier, vol. IV, Milano, Rizzoli, 1964, 411). Qui, come negli altri esperimenti coevi (si pensi alla parallela sperimentazione condotta da un amico del Tasso quale Angelo Grillo), la poesia delle lagrime dava adito ad un lamento dai toni angosciati sulla debolezza della condizione umana, come attorniata da una condizione di pericolo e di peccato; tratti che erano propri di alcuni passaggi delle rime sacre del Tasso e che presiedevano a larghe zone del Mondo creato.
 
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