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Percorso tematico > Concetti > Eden pastorale
Eden pastorale
Il sogno di un’ambientazione edenica, lontana dall’ansia e dalla sofferenza dell’esistenza storica, pure largamente topica, si esplicita con accenti di autenticità e con esiti poetici altissimi tanto nelAminta quanto nell’episodio di Erminia tra i pastori, nel canto VII delLa Gerusalemme liberata. Nel coro dell’atto I della pastorale, nel rimpianto per una mitica età dell’oro è più marcato l’elogio di una natura libera, non ancora forzata dalle convenzioni sociali e dalla norma morale, una natura scandita dunque dall’affascinante formula «S’ei piace, ei lice»; il quadretto pastorale di Erminia tra i pastori, d’altra parte, maturato in tempi non troppo discosti, vede la giovane dialogare con il vecchio pastore e così quietare progressivamente le sue ansie amorose, dimenticare per un frangente l’orrore della guerra che si svolge poco lontano, sotto le mura di Gerusalemme; si tratta di un episodio che Tasso difese a lungo dalle critiche dei revisori (lo avrebbe eliminato solo all’altezza della Gerusalemme conquistata), e che esprime il fascino per una dimensione riposta e serena, l’anelito, che è tassiano, per l’allontanamento da insidie e difficoltà a favore di un rifugio nell’atemporalità di un mito confortante.
 
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