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Percorso testuale > Il romanzo di cavalleria > Obizzeide
Obizzeide
E’ l’inizio di un poema epico in terza rima risalente agli anni tra il 1503 e il 1504 e interrotto ai primi 211 versi. Ludovico si propone di cantare le imprese di Obizzo d’Este, antenato dei signori di Ferrara, legato ad un’ava dell’Ariosto, vissuto nella prima metà del Trecento e servitore di Filippo il Bello. Il poeta, forse subito dopo il suo ingresso alla corte di Ippolito d’Este nell’ottobre del 1503, compone questo abbozzo per ragioni encomiastiche, ripromettendosi di celebrare l’arme e gli affanni d’amor di una stirpe degna di essere esaltata. Alla base del testo vi è la tematica dell’invidia di corte: un’invidia nobile, dettata da uno spirito di emulazione, che ricorrerà anche nei Cinque Canti. Obizzo ottiene l’onore di essere designato a rispondere alla sfida lanciata al re francese da un cavaliere nemico. Ma questa designazione muove contro di lui l’invidia di un altro cavaliere. Obizzo rappresenta l’onore italiano, in opposizione alle offese e agli assalti degli stranieri, ed incarna un modello di eroe epico-dinastico tutto interno al mondo signorile e tardo-medievale. Da un punto di vista strutturale l’Obizzeide rispetta l’impianto cavalleresco tradizionale, con una fusione boiardesca tra ciclo bretone e ciclo carolingio, poi ripresa e dilatata nel Furioso. L’uso della terza rima al posto dall’ottava, impedisce tuttavia l’ariosità necessaria alla narrazione e conferisce all’Obizzeide un ritmo spezzato e franto. L’opera ha una sua identità di genere inserendosi in un filone di poemi epici che miravano all’esaltazione delle diverse signorie italiane, come la Borsias di Tito Vespasiano Strozzi, poema in latino sulle gesta di Borso d’Este. L’interesse del poema, pur nella sua forma mutila, va ricercato nel suo essere un laboratorio poetico alternativo e complementare al Furioso, un esperimento di tipo epico-cavalleresco piuttosto che romanzesco, una sorta di banco di prova iniziale delle attitudini narrative di Ludovico poi sfociate in altre direzioni.
 
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