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Percorso testuale   Home Page > Percorso testuale > Le Lettere e L’Erbolato > L’Erbolato

L’Erbolato

fotografia E’ una sorta di monologo in prosa pubblicato postumo, a Venezia, nel 1545, a cura del modenese Iacopo Coppa, presso Nicolini da Sabio. E’ composto probabilmente dopo il 1524 o forse, addirittura, dopo il 1530. In ogni caso è un’opera che si colloca saldamente nell’ultima stagione della produzione letteraria di Ludovico. Forse nasce come intermezzo da recitare nelle pause delle rappresentazioni delle commedie. Il testo, nuovamente in prosa dopo la ‘conversione’ ai versi del Negromante e della Lena, è pieno di allusioni satirico-parodiche ma contiene anche riflessioni ‘serie’ sul significato ‘matrigno’ della Natura. Dopo un ampio discorso iniziale, pieno di lodi per le virtù della medicina che soccorrerebbero l’uomo debole e indifeso, il ‘ciarlatano’ Antonio da Faenza passa all’esaltazione ingannevole e truffaldina di un miracoloso ‘elettuario’. Il personaggio del ‘ciarlatano’ coincide con la persona storica del medico e filosofo faentino Antonio Cittadini, medico e docente nello studio di Ferrara e a Pisa, morto a Faenza nel 1518. Il personaggio di Antonio da Faenza chiama in causa anche il medico Niccolò da Lunigo, attivo in quegli anni a Ferrara, ed inventore di un ‘elettuario’ capace di guarire qualsiasi infermità del corpo consentendo di prolungare così la vita umana oltre i suoi limiti fisiologici. Le proprietà della nuova essenza vengono sbandierate dal ‘ciarlatano’ come taumaturgiche e mirabolanti tanto da essere sperimentate dai fratelli del duca Ercole I d’Este, per questo vissuti oltre gli ottanta anni. Naturalmente si tratta di un’allocuzione menzognera rivolta al pubblico, una specie di grande spot pubblicitario infarcito di palesi bugie, dal quale emerge ancora una volta il tema della facilità con cui l’uomo si lascia ingannare, quasi desiderando la dimensione della manipolazione e dell’inganno arificioso. Dopo un lungo oblio degli editori, dei critici e dei lettori, l’Erbolato viene ripreso in considerazione a partire dal Settecento.

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