Le origini dell’ottava rima
Nel Filostrato, nel Teseida e nel Ninfale fiesolano Boccaccio impiega il metro dell’ottava rima. Sull’origine di questa forma strofica si è a lungo dibattuto. In particolare, si sono fronteggiate le posizioni di quanti propendono per una paternità boccacciana del metro, tra i quali Dionisotti, Roncaglia, Picone, Gorni e De Robertis, e quanti vedono invece in Boccaccio solo un geniale interprete, capace di conferire dignità letteraria a una forma ereditata dalla tradizione canterina, come Balduino[1]. L’incertezza sulla datazione del Filostrato e l’ignoranza circa la data di composizione del più antico cantare in ottave finora conosciuto, il Cantare di Fiorio e Biancifiore, giuntoci in una trascrizione del 1343, hanno ulteriormente animato la querelle.
Recentemente Lucia Battaglia Ricci[2] ha portato nuovi dati alla riflessione, rivalutando il ruolo delle testimonianze epigrafiche. Nei versi che accompagnano il ciclo di affreschi del Camposanto Vecchio di Pisa, noto come Trionfo della morte, sono infatti riconoscibili delle ottave di endecasillabi. Anche se l’ignoto versificatore non si limita all’impiego della forma canonica, che prevede un’alternanza rimica del tipo ABABABCC, ma si avventura anche in altre soluzioni, adottando forme del tipo AABBCCDD e ABABCDCD, non si può negare che la testimonianza orienti il dibattito verso una rivalutazione dell’ipotesi legata all’origine popolare del metro. I versi del camposanto sono verosimilmente databili agli anni Trenta e risulterebbero pertanto cronologicamente anteriori al Filostrato boccacciano.
[1]C. Dionisotti, Appunti su antichi testi, “Italia Medioevale e Umanistica”, 7 (1964), pp. 99-131; A. Roncaglia, Per una storia dell’ottava rima, “Cultura Neolatina”, 25 (1965), pp. 5-14; M. Picone, Boccaccio e la codificazione dell’ottava, in Boccaccio: secoli di vita. Atti del Convegno Internazionale: Boccaccio 1975, Università di California, Los Angeles, 17-19 ottobre 1975, a c. di M. Cottino Jones - E.F. Tuttle, Ravenna 1977, pp. 53-65; G. Gorni, Un’ipotesi sull’origine dell’ottava rima, “Metrica”, 1 (1978), pp. 79-84 ; Id., Metrica e analisi letteraria, Bologna 1993, p. 162; A. Balduino, “Pater semper incertus”. Ancora sulle origini dell’ottava rima, “Metrica”, 3 (1984), pp. 283-390.
[2]L. Battaglia Ricci, Boccaccio, Roma 2000, pp. 91-95.

