Le dieci giornate
Decameron
V. Metafore erotiche
Non si può non riconoscere nel sacrificio del falcone di Federigo degli Alberighi (9) la presenza di una componente di abnegazione, che si rivela risolutiva per guadagnare l’attenzione dell’amata vedova. Si avvalora pertanto l’ipotesi che l’immagine del volatile adombri allusivamente la virilità di Federigo, sottomessa dal sentimento affettivo per Giovanna. Del resto una metafora aviaria, con analoga connotazione erotica, è sfruttata anche nella novella di Ricciardo Manardi (4). Qui l’usignolo di Caterina rappresenta, a un tempo, tanto l’escamotage capace di garantire l’incontro tra gli amanti, quanto la sessualità libera di Ricciardo, che i genitori della ragazza giudicano socialmente inopportuna e, dunque, legittimabile solo con un matrimonio riparatore.
Nell’episodio della caccia infernale, visione risolutiva della novella di Nastagio degli Onesti (8), Boccaccio stravolge la finalità di un famoso exemplum, già inserito nel repertorio dello Specchio di vera penitenza di Iacopo Passavanti. L’orribile scena infernale, reminiscenza della selva dantesca dei suicidi (Divina Commedia: Inf., XIII), si piega alla legge del dio d’amore, pronto a punire la crudeltà di chi, senza ragione, non ricambi un sentimento sincero. Il binomio amore-morte struttura le novelle di Gian di Procida (6) e di Teodoro (7), condannato alla forca e da questa graziato in virtù del riconoscimento dei suoi natali. Il rogo degli amanti, al quale Gian di Procida scampa grazie da un’agnizione finale e risolutiva, analoga a quella di Teodoro, è episodio ricalcato sul Filocolo (IV) che verrà apprezzato sia da Ariosto, si pensi a Ricciardetto e Fiordispina nell’Orlando Furioso, che da Tasso, con Olindo e Sofronia nella Gerusalemme liberata.
Rivisitazione parodica del triangolo amoroso, la novella di Dioneo conclude la giornata presentando un ménage familiare nel quale l’intromissione di un giovane amante salva il matrimonio fra Pietro di Vinciolo, marito dalle tendenze omosessuali, e la sua giovane e voluttuosa moglie inappagata.

