|
 |
Home Page >
Percorso tematico > Intorno al Decameron > X. L’agone novellistico
Le dieci giornate
X. L’agone novellistico
Liberalità e magnificenza sono le due colone portanti dell’ultima giornata del Decameron. La tensione verso la conclusione dell’opera è simbolicamente acuita dalla gara ingaggiata dai novellatori. I giovani della brigata provano a superarsi vicendevolmente, sfidandosi sul piano del racconto, nella ricerca dell’esempio che risulti più emblematico e conforme al tema imposto alla narrazione. Ruggieri de’ Figiovanni, cavaliere fiorentino, riprende la generosità del re di Spagna, identificabile verosimilmente con Alfonso X, il saggio[1], lamentandosi di aver ricevuto un’inadeguata ricompensa per i servigi prestati e ottiene dal sovrano piena soddisfazione (1). Ghino di Tacco, il proverbiale masnadiere senese, guarisce spontaneamente dal mal di stomaco l’abate di Clignì, ricchissimo prelato, caduto in sua prigionia. Come riscatto volontario per il beneficio ottenuto il prelato intercede per Ghino presso il papa, riuscendo a ottenere il perdono della chiesa per i suoi trascorsi da brigante e la sua ammissione nell’ordine degli Spedalieri di San Giovanni di Gerusalemme (2). Si colloca nella lontana Cina la vicenda di Mitridanes e Natan. Campioni di cortesia entrati in concorrenza, lo scontro tra i due si rivela anche un confronto tra due età diverse della vita umana e tra i loro differenti attributi caratteriali. Il vecchio e pacato Mitridanes riesce a vincere l’impulso del giovane Natan, che, spinto dall’invidia, è deciso a sopprimere il rivale (3). La questione 13 e 4 del Filocolo offrono la materia delle novelle 4 e 5. Si tratta di due casi di magnanimità amorosa, nei quali Gentile dei Carisendi (4) e messer Ansaldo (5) rinunciano al possesso della donna amata, e decidono di non insidiare, rispettivamente, l’unione coniugale di Catalina e quella di Dianora. Si mette in discussione così il modello cortese dell’amore adulterino, che appare sacrificato sull’altare della magnificenza d’animo. Contemporaneamente l’attenzione del lettore è focalizzata sulla coppia matrimoniale, cellula sociale che dominerà incontrastata nell’ultima cinquina di novelle.
[1] L. Rossi, La maschera della magnificenza amorosa: la decima giornata, in Introduzione al Decameron, a c. di M. Picone-M. Mesirca, Firenze 2004, pp. 267-289, in part. p. 274.
 
|
|
 |
 |
 |
    |