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Percorso tematico > Intorno al Decameron > X. Un progetto mondano
Le dieci giornate
X. Un progetto mondano
Il rientro in città, che prevede un reinserimento dei dieci novellatori nelle file dalla società fiorentina, sembra preparato da un viatico di avvertimenti pragmatici, all’interno dei quali si può ascrivere anche la tutela del nucleo famigliare, esemplificata dalla novella di Griselda. Boccaccio è maggiormente preoccupato della rifondazione di un’armonica società cittadina, piuttosto che del destino ultraterreno delle anime, del quale si era, del resto, egregiamente occupata la Commedia di Dante. Il messaggio del Decameron si gioca pertanto tutto nella dialettica della partenza, ovvero dell’abbandono di una società priva di regole e senza equilibri, e del ritorno, progettualmente interpretato come l’inizio dell’inveramento di una metamorfosi terrena, le cui basi teoriche sono state abilmente gettate dall’esperienza del novellare. Le coordinate di questa avventura sono mondane, non morali e neppure religiose. L’insegnamento che possiamo credere di trarre dalle dieci giornate si risolve nella fondazione di una nuovo habitus comportamentale, realisticamente concepito all’interno di una dimensione storica. Nel nuovo regime di interrelazione, innescato dalla rinnovamento della società, prodottosi dopo il flagello della peste, lo sguardo è rivolto verso il proprio simile e non è più intento a “rimirar le stelle”.
 
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