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Percorso biografico > 1521-1524 > La stampa del Cortegiano
La stampa del Cortegiano
Mentre è impegnato a tenere vivo il dialogo tra il papa e l’imperatore, in un tragico frangente politico-militare, in mezzo a infinite angustie Castiglione stabilisce di mandare a stampa il Libro del Cortegiano, l’opera letteraria alla cui elaborazione attende ormai da circa un ventennio. La decisione obbedisce al desiderio di mettere in salvo la parte migliore di sé, tipico di chi avverte l’imminenza del proprio tracollo, fisico e spirituale. Così il 9 aprile del 1527 Baldassarre informa il suo fattore mantovano, Cristoforo Tirabosco, di avere inviato a Venezia il manoscritto dell’opera, che si era portato con sé da Roma e su cui, anche negli anni della nunziatura aveva continuato a lavorare, con aggiunte e correzioni. Il manoscritto viene indirizzato a Giovan Battista Ramusio, segretario della Repubblica, affinché questi provveda a curarne la pubblicazione presso la famosa officina degli eredi di Aldo Manuzio. Al Tirabosco Baldassarre si premura di fornire precise disposizioni circa l’esecuzione dell’impresa tipografica, affinché gli esemplari risultino insieme sobri ed eleganti, all’altezza delle sue aspettative.
La stampa dell’opera comincia, a Venezia, alla fine del mese di novembre. Le prime copie sono pronte nella primavera che segue. Ad aprile Castiglione, dalla Spagna, spedisce un biglietto al Tirabosco, contenente ulteriori indicazioni per la diffusione del libro, oltre che tra i letterati, presso i principi, i gentiluomini e le dame delle maggiori corti dell’Italia e dell’Europa rinascimentale.
 
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