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Il soggiorno toscano e la scrittura delle Grazie (1812-1813)

fotografia Lasciata Milano nel dicembre del 1811, dopo l’insuccesso dell’Ajace

 e gli attacchi del “Poligrafo”, Foscolo trascorre un lungo periodo a Venezia, vicino alla famiglia e all’amica di sempre, Isabella Teotochi Albrizzi, che vede per l’ultima volta. Il ritorno a Milano coincide con un periodo di depressione e malessere, da cui Foscolo si risolleva con la visita, all’inizio dell’estate, al nobile Alberico Barbiano, presso la sua villa di Belgiojoso, nella campagna pavese. Dopo un nuovo infelice soggiorno milanese, Foscolo decide di partire da quella che ormai era diventata per lui una “prigione” e sceglie un “esilio” in Toscana, memore del soggiorno del 1800 e attirato anche dall’ “amor delle lettere e della lingua” (Ep. IV, p. 77). A Firenze arriva nell’agosto del 1812, dopo una tappa a Bologna dove visita Cornelia Martinetti, una delle tre sacerdotesse delle Grazie.

Il soggiorno fiorentino che, con una breve interruzione nell’estate del 1813, si prolunga fino al novembre dello stesso anno, è un periodo particolarmente stimolante per Foscolo che intrattiene nuove relazioni e si dedica intensamente al lavoro letterario; pubblica, a Pisa, il Viaggio sentimentale di Sterne con le Notizie intorno a Didimo Chierico; scrive la tragedia Ricciarda; lavora al progetto di un carme che diventerà poi le Grazie; riprende degli studi su Machiavelli. Tra le conoscenze più interessanti di questa fase, va sicuramente ricordata quella di Luisa Stolberg, contessa d’Albany, compagna di Vittorio Alfieri, morto nel 1803, il cui salotto era frequentato dalla società colta e internazionale di Firenze. Importante fu anche la relazione con Quirina Mocenni Maggiotti, che rimase amica del poeta anche negli anni successivi, soccorrendolo nel momento dell’esilio. Il periodo fiorentino è allietato anche dal soggiorno nella casetta di Bellosguardo sui colli attorno alla città, dove Foscolo scrive alcuni versi delle Grazie.

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