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Antonietta Fagnani Arese
Antonietta Fagnani Arese nasce a Milano nel 1778 ultimo genita del conte Giacomo Fagnani e di Costanza Brusati dei marchesi di Settala; a vent’anni, nel 1798, sposa il marchese Marco Arese Lucini, un magistrato che collaborò con il governo napoleonico. La coppia ebbe cinque figli dei quali solo tre sopravvissero. Antonietta parlava correttamente francese, inglese e tedesco e divenne una protagonista della brillante società milanese del Consolato e dell'Impero. La relazione con Foscolo ebbe inizio probabilmente nel luglio 1801 e ci è nota essenzialmente attraverso le lettere del poeta, che le dedicò l’ode All'amica risanata. Il carteggio con Antonietta conta circa duecento lettere del poeta, scritte a volte anche più di una nello stesso giorno e costituisce una sorta di diario giornaliero del rapporto amoroso tra i due, in cui si alternano notizie varie, promesse di incontri e dichiarazioni passionali. Nel linguaggio epistolare di Ugo, il confine tra vita e letteratura sembra venir meno: molte espressioni delle lettere vengono utilizzate nell’Ortis che Foscolo stava approntando per la stampa in quel periodo (si veda ad esempio l’incipit della lettera LXIII: «Torno con te, mia Antonietta», che riprende l’ultima lettera di Jacopo a Teresa: «Torno a te, mia Teresa»); inoltre è Foscolo stesso, che spesso si firma “Ortis”, a trasfigurarsi in personaggio romanzesco: “Chiamami romanzo, ed hai forse ragione” (Lettera VIII, Ep. I, pp. 224-26). L’amore per Antonietta è dunque strettamente legato alla fase di revisione del romanzo; d’altronde Antonietta tradusse in italiano per l’amante I dolori del giovane Werther; Foscolo ne dà notizia a Goethe nella lettera del 16 gennaio 1802 (Ep. I, pp. 129-132). Nel marzo 1803 l'avventura amorosa era già definitivamente conclusa, con la richiesta della restituzione delle lettere e dei ritratti. Antonietta muore a Genova nel 1847.
 
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