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Percorso biografico > 1810-1821 > La morte di Napoleone
La morte di Napoleone
Nel 1821, un anno cruciale per l’intensa attività di lirico, drammaturgo e romanziere del Manzoni, si verificavano anche due eventi storici di grande significato per la storia europea e italiana, e anche di particolare influenza sulla creazione poetica dello scrittore. Il 5 maggio 1821 moriva a S. Elena Napoleone. Manzoni apprese la notizia dalla Gazzetta di Milano del 18 luglio, che stava leggendo seduto su una panca del suo giardino, a Brusuglio. Egli confessò in seguito che quella notizia l’aveva scosso come se al mondo fosse venuto a mancare qualcosa di essenziale, e che fu preso dalla smania di parlarne, buttando giù, in soli tre giorni, l’ode del Cinque Maggio. Si dice anche che il poeta durante quei tre giorni chiedesse alla moglie Enrichetta di suonare al pianoforte, per propiziare la sua ispirazione. Tale era l’ansia di far conoscere l’ode, che Manzoni non si soffermò (fatto eccezionale per un autore così scrupoloso) a rivedere e perfezionare il testo, ma ne inviò subito un paio di copie alla Censura. Il manoscritto dell’ode circolò subito fra molti lettori ed ebbe un grande successo. L’ode fu stampata la prima volta a Lugano, nel 1822. Goethe, entusiasta, volle subito tradurla in tedesco. Nel 1820-21 i primi moti insurrezionali nel regno di Napoli e nel Piemonte sabaudo avviavano la lunga stagione del Risorgimento italiano. Anche di questo momento storico Manzoni fissò l’immagine poetica nell’ode Marzo 1821, scritta probabilmente nei giorni in cui i patrioti lombardi, in contatto con gli insorti piemontesi, speravano in un loro intervento contro l’Austria. La dura repressione seguita al fallimento dei primi moti rivoluzionari portò alla condanna, nei processi di Milano contro gli affiliati alla Carboneria e ai Federati, di intellettuali legati al Manzoni da amicizia e da comunanza di ideali, come alcuni redattori del Conciliatore. Ad eventi storico-politici contemporanei Manzoni aveva in precedenza dedicato due canzoni, rimaste incompiute: Aprile 1814 e Il proclama di Rimini, legate alle speranze di autonomia e indipendenza nutrite dal Manzoni e dai liberali lombardi dopo il declino del regime napoleonico.
 
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