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Percorso testuale > Le poesie > Marzo 1821
Marzo 1821
Il 1821 viene definito dal Manzoni, in una lettera al Fauriel, “l’anno più triste che egli abbia mai passato”. Quell’anno aveva visto fallire le speranze dei moti liberali napoletani e piemontesi. Delusa era andata anche la speranza di un intervento (a marzo) dei patrioti piemontesi in Lombardia, con il sostegno di Carlo Alberto di Savoia. I processi contro i liberali lombardi avevano disperso il gruppo degli amici del Conciliatore. Fu, tra altre cause, per questa delusione che Manzoni non pubblicò subito l’ode civile Marzo 1821, scritta in quello stesso anno: l’ode sarebbe uscita solo nel Quarantotto, durante le “cinque giornate” di Milano. Lirica squisitamente patriottica, l’ode è scritta in una metrica incalzante (il decasillabo a tre accenti) che fu adottata pure da altri poeti “risorgimentali”, come il Berchet (Il giuramento di Pontida) e nel melodramma verdiano (“Va’, pensiero, sull’ali dorate”). La lirica esprime con forza alcuni concetti cari al Romanticismo italiano. In primo luogo i concetti di “nazione” e di “popolo”. E’ la coscienza dei grandi valori comuni a trasformare il popolo, da “volgo spregiato” e servo dello straniero, in una nazione (“una d’arme, di lingua, d’altare, / di memorie, di sangue e di cor”). L’altro concetto centrale della lirica, derivato al Manzoni dalla lezione degli esuli napoletani e dalla lettura del Foscolo, è che la libertà e l’indipendenza un popolo se le conquista con le proprie forze e il proprio sacrificio. Testimone del sacrificio della vita per la libertà della patria è Teodoro Koerner, il poeta e soldato tedesco (morto combattendo a Lipsia contro Napoleone) alla memoria del quale è dedicata l’ode. L’afflato patriottico si coniuga, nella lirica, con quello religioso, poiché il desiderio di libertà degli oppressi Italiani è ascoltato da Dio, “Padre di tutte le genti”, che, come salvò Israele dal Faraone, così aiuterà le “itale genti” contro il “Germano”. Come nel primo coro dall’Adelchi, dove gli oppressi dallo straniero sono i Latini, così anche nell’ode il giusto riscatto politico dei Lombardi e degli Italiani si colora di una luce biblica, che promuove il Risorgimento a disegno storico della Provvidenza.
 
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