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Percorso biografico > 1842-1873 > Antonio Rosmini
Antonio Rosmini
Il terzo dei padri spirituali del Manzoni, quello di maggior levatura intellettuale e morale, fu il sacerdote roveretano Antonio Rosmini (1797-1855). Compiuti gli studi giuridici e teologici a Padova, il Rosmini cominciò presto a coltivare il suo interesse per la filosofia, in ciò incoraggiato dal papa Pio VII. Nel 1826 conobbe il Manzoni e avviò con lui un rapporto di rispettosa e profonda amicizia, attestato dal ricco carteggio fra i due intellettuali. Due anni dopo il secondo matrimonio Manzoni cominciò a passare le vacanze nella villa di Lesa, sul lago Maggiore: a Stresa, località assai vicina, risiedeva il Rosmini e le visite reciproche o le passeggiate sulla riva del lago divennero un’abitudine. Rosmini ammirò “le immagini e i nobili sentimenti” dei Promessi Sposi, letti ancora prima del 1827. Manzoni fu molto colpito dalla lettura della prima opera di rilievo del pensiero rosminiano, il Nuovo saggio sull’origine delle idee (1831), e subito comunicò al sacerdote e filosofo l’adesione generale alla sua interpretazione critica della filosofia kantiana e post-kantiana: ma insieme espresse, con la sincerità che caratterizzava quella devota amicizia, la propria difficoltà a “pensare” l’“idea dell’essere” che per Rosmini era all’origine di tutte le altre idee.. E divergenti, almeno in una prima fase, erano le opinioni dei due sull’origine del linguaggio, poiché la prospettiva manzoniana rimase sempre coerentemente antisensistica, ma a differenza di quella rosminiana, anche antiinnatististica. Peraltro i punti di vista diversi su alcune questioni sollecitarono i due amici di pensiero e di fede a riflettere ancora su tali questioni. Manzoni fu condotto dalla filosofia rosminiana a ripensare l’annosa problematica fra storia e invenzione, fra “vero storico” e “vero poetico” e sia nel discorso Del romanzo storico che nel dialogo Dell’Invenzione egli risentì dell’insegnamento del Rosmini; a sua volta quest’ultimo, influenzato dalle obiezioni e dagli scritti del Manzoni, modificò le sue teorie linguistiche e continuò a meditare sul proprio sistema filosofico fino all’ultimo importante scritto, pubblicato postumo, la Teosofia.
 
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