DIONIGI DA BORGO SANSEPOLCRO

Dionigi da Borgo Sansepolcro, frate agostiniano e professore di teologia all'università di Parigi, conobbe Petrarca probabilmente ad Avignone intorno al 1333; poté frequentarlo fino al 1337 o 1338, quando tornò in Italia; morì a Napoli nel 1342, compianto dal poeta con un epitaffio mandato a Roberto d'Angiò (Epystole I 13). È probabile che nei suoi anni napoletani abbia agito da tramite indiretto fra Petrarca e Giovanni Boccaccio, portando notizie sull'attività letteraria del primo al secondo, e che si sia adoperato presso re Roberto per ottenere che esaminasse Petrarca prima dell'incoronazione poetica (come lascia capire Familiares IV 2).
Al di là dei rapporti personali (testimoniati da Epystole I 4, che invitava l'amico a Valchiusa), Dionigi è una figura emblematica della giovinezza petrarchesca. A lui viene fatta risalire la conoscenza delle Confessiones agostiniane, grazie al dono di un esemplare tascabile che Petrarca portò sempre con sé nei suoi viaggi; è lui, inoltre, il destinatario scelto per la fondamentale lettera del Mont Ventoux (Familiares IV 1).

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