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percorso biografico   Home Page > Percorso biografico > Sette anni di prigionia > Il ritorno a Ferrara e la reclusione a Sant’Anna

Il ritorno a Ferrara e la reclusione a Sant’Anna

Giunto a Ferrara nel febbraio del 1579, con la corte impegnata a preparare le nozze tra Alfonso II e Margherita Gonzaga, pur alloggiato in casa del cardinale Luigi, il Tasso si sentì trascurato e maltrattato: l’esasperazione accumulata per anni verso un ambiente del quale diffidava esplose e il poeta accusò pubblicamente quelli che riteneva ormai suoi avversari, offendendo anche la persona del duca (si veda A. Solerti, Vita di Torquato Tasso, 3 voll., Torino-Roma, Loescher, 1895, vol. II, 142-43). Venne arrestato e rinchiuso come «furioso» nell’Ospedale di Sant’Anna, in una cella poco distante dal castello ducale. Era il marzo del 1579, e il poeta aveva appena raggiunto i trentacinque anni. Così pochi giorni dopo scriveva a Scipione Gonzaga:

come ribello contra il principe mio signore per elezione, come ingiurioso contra gli amici e conoscenti, e come ingiusto contra me stesso ... sono trattato, e sono scacciato da la cittadinanza, non di Napoli o di Ferrara, ma del mondo tutto [...] privo di tutte l’amicizie, di tutte le conversazioni, di tutti i commerci, de la cognizion di tutte le cose, di tutti i trattenimenti, di tutti i conforti, rigettato da tutte le grazie, e in ogni tempo e in ogni luogo egualmente schernito e abbominato (T. Tasso, Le lettere, a cura di C. Guasti, 5 voll., Firenze, Le Monnier, 1852-55, vol. II, 9).








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