titolo Torquato TassoTorquato Tasso
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percorso biografico   Home Page > Percorso biografico > Gli studi e gli esordi letterari > Bologna

Bologna

fotografia Dopo un paio d’anni a Padova, nell’autunno del 1562 il Tasso si trasferì a Bologna per continuare gli studi. Vi ritrovava Carlo Sigonio, che aveva lasciato la cattedra padovana e Giovanni Angelo Papio, antico amico di Bernardo. Nell’ambiente bolognese il Tasso conobbe letterati come Francesco Bolognetti e Stefano Santini, di lì a poco protagonista delle riunioni degli Eterei, e incontrò anche i cugini Ercole e Cristoforo Tasso, trasferitisi a Bologna da Bergamo. Il giovane, che nel gennaio del 1563 riceveva un prezioso sussidio per gli studi assegnatogli direttamente dal duca di Urbino, prese parte attiva nella vita culturale bolognese. Entrò infatti in contatto con le accademie locali (quella fondata dai fratelli Spinola) e si inserì presto in gruppi e compagnie vivaci, comportandosi con qualche margine di irriverenza e imprudenza: nelle ultime settimane del 1563 gli venne attribuita una pasquinata dai toni azzardati contro alcuni docenti dell’ateneo. L’episodio dovette suscitare clamore: vennero perquisite le camere e sequestrate le carte del poeta, e mentre si tentava di arrestarlo il Tasso riuscì a lasciare la città. Si diresse a Mantova, poi verso la dimora dei Rangone, anch’essi amici del padre e da qui scrisse una lunga lettera alle autorità bolognesi (si legge in T. Tasso, Le lettere, a cura di C. Guasti, 5 voll., Firenze, Le Monnier, 1852-55, vol. I, 7 sgg.) nella quale, pur ammettendo di aver recitato i versi incriminati, tendeva a chiarire e sminuire le proprie responsabilità, con un tono forte, in qualche tratto persino velatamente ironico, che mostra in filigrana la natura vivace e sicura del primo Tasso.









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