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Ninfale fiesolano

Tra tradizione canterina e introspezione psicologica

fotografia Nel poema degli amori di Africo e Mensola Boccaccio contamina il motivo pastorale, sperimentato nella Comedia delle ninfe fiorentine, con il tema mitologico delle origini di Fiesole. Una diversa partecipazione accompagna la triste vicenda degli amanti, iscritta in una dimensione letteraria di matrice ovidiana, rispetto alla più distaccata descrizione della fondazione della città fiesolana, alla quale si associa un’appendice incentrata sulla storia fiorentina, modellata sulla Cronica del Villani, che funge da digressione conclusiva.

Lo sfortunato destino di Africo e Mensola si concepisce nell’orizzonte tutto privato di un amore passionale e sregolato, nel quale l’infrazione alla norma viene fiaccata dalla punizione finale. A esso si contrappone l’eros di Pruneo, costretto nei vincoli del matrimonio, e dunque incardinato nelle regole della convivenza civile, presupposto e condizione dello sviluppo di ogni collettività. Lo scontro ideologico tra individualità e gruppi anticipa uno dei temi nevralgici del Decameron, mentre un debito significativo verso la Caccia di Diana e la Comedia delle ninfe si scorge nella topica rivalità tra Venere e la dea delle selve, che proietta l’esperienza del Ninfale a ritroso, sulla passata esperienza letteraria dell’autore. Una singolare novità è dettata dall’apertura verso la tradizione canterina e popolare che, unita all’innesto di particolari realistici, affranca il poemetto da apparati retorici di stampo alessandrino, cari in precedenza a Boccaccio.

Del tutto assente è il tema autobiografico, costante della produzione giovanile, e l’opera appare dedicata a una generica “donna altera”. L’ingerenza dell’autore è fortemente ridimensionata e pare adeguarsi, nei toni e nei modi, a convenzioni popolareggianti, intrinseche alle dinamiche delle performance canterina. Della continuità cronologica con la Fiammetta, opera immediatamente precedente, il Ninfale porta traccia evidente nell’attitudine all’introspezione psicologica. Quest’ultima non è frutto di un’attenzione riservata alle identità femminili, come nell’Elegia, ma piuttosto segno di una modalità analitica di osservazione dei moti dell’animo, che coinvolge indiscriminatamente tutti gli attori della vicenda.

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