Tra Francesco I e Leone X
La situazione politica italiana è dominata da due nuovi protagonisti. Il papa Leone X, succeduto a Giulio II, vuole ampliare il potere della sua famiglia, e assicurare a essa un ruolo preminente non solo a Firenze, ma a livello nazionale. Il re di Francia, Francesco I, che nel 1515 è salito al trono dopo la morte di Luigi XII, intende muovere alla riconquista del ducato di Milano, con l’appoggio della Repubblica di Venezia. Lo stato di Urbino, e con esso Castiglione si trovano stretti in simile morsa.
Il 14 settembre 1515, la battaglia di Marignano, combattuta dalle truppe franco-veneziane contro gli eserciti milanesi, svizzeri e imperiali, sancisce la vittoria di Francesco I, che si presenta come l’arbitro degli equilibri diplomatici italiani. Da una parte Leone X vuole ottenere il suo appoggio, per spodestare Francesco Maria Della Rovere e affidare lo stato di Urbino al nipote Lorenzo de’ Medici, signore di Firenze. Dall’altra Castiglione deve ricorrere alla sua abilità per scongiurare che ciò si realizzi.
Così nell’autunno del 1515 egli compone un prologo al Libro del Cortegiano contenente un elogio del re di Francia, che, facendo appello alle sue responsabilità, mira a ingraziare a sé e alla causa urbinate le simpatie di Francesco I. Poi, tra l’11 e il 15 dicembre, si reca a Bologna, dove Francesco I e Leone X sono convenuti per trovare un accordo intorno alla sorte del duca Francesco Maria: davanti al sovrano francese Castiglione perora la causa del suo principe, che è ingiustamente minacciato, da parte del pontefice, della scomunica e della confisca dello stato e di ogni bene. Quindi, nella primavera dell’anno seguente, ritorna a Roma in compagnia della duchessa Elisabetta Gonzaga, nella speranza di far recedere il papa dai suoi propositi.
Ma ogni sforzo si rivela inutile, e il talento diplomatico di Castiglione subisce un grave scacco. Infatti nel giugno del 1516, con un atto di imperio, Leone X interdice e spodesta Francesco Maria Della Rovere, e procede alla investitura del nuovo duca: Lorenzo di Piero de’ Medici, il dedicatario del Principe di Machiavelli. Baldassarre è costretto a seguire i suoi signori in esilio, a Mantova.

