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Percorso biografico > 1805-1810 > Gli Idéologues
Gli Idéologues
Pur avendo condiviso il grande progetto di rinnovamento sociale costruito dall’Illuminismo, gli Idéologues avevano sperimentato, negli anni oscuri e sanguinosi della Rivoluzione e del Terrore, delle guerre europee e del regime napoleonico, quanto terribile e contraddittoria ne potesse risultare la realizzazione concreta; ed erano perciò approdati a una più pensosa e meno ottimistica concezione della storia. Inoltre, pur partendo dal razionalismo e dal sensismo dei primi philosophes, essi spingevano la loro analisi più dentro le zone complesse e misteriose della spiritualità umana, e pur rimanendo nei confini di un generico teismo naturale, potevano sollecitare in un ascoltatore attento come il Manzoni la riflessione sulla trascendenza e sul bisogno di una verità assoluta. Il giovane intellettuale e poeta milanese giungeva a Parigi, nella capitale del pensiero moderno, con un’attitudine alla meditazione sull’uomo e sulla storia già ben esercitata dalla frequentazione con gli esuli napoletani. Gli Ideologi gli permisero di arricchire le sue conoscenze filosofiche e soprattutto gli trasmisero un metodo di ragionamento che si sarebbe poi manifestato in ogni suo scritto. Lo educarono a un’analisi scientifica, quasi positivistica, che muovesse sempre dai dati concreti della realtà e della storia e che rifuggisse le elucubrazioni astratte della metafisica; e gli fecero nascere il bisogno insopprimibile di giungere con la riflessione fino all’origine di un problema, dopo averne selezionato e indagato minuziosamente gli aspetti particolari. Più che dai pochi colloqui col Tracy, questo metodo egli lo apprendeva, durante le passeggiate di Auteuil, da Pierre Cabanis, che gli esponeva i temi della sua ultima opera, la Lettre sur les causes premières, e soprattutto da Claude Fauriel, col quale parlava di filosofia stoica, di letteratura moderna (incluso Shakespeare) e di religione, argomento di grande rilievo nella nascente cultura romantica (nel 1802 era uscito Le génie du Christianisme dello Chateaubriand).
 
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